Stavo leggendo un articolo di Fruttero & Lucentini, dentro un libro di Fruttero & Lucentini che si chiama I ferri del mestiere, del quale non conoscevo l’esistenza prima di questo discorso, che parla, appunto, di fantascienza; stavo leggendo questo articolo sulla fantascienza, un articolo che si preoccupa di definire la fantascienza, e in fondo a questo articolo, in calce, come si dice, ho trovato questa citazione da Aldous Huxley che dice
Ci vuole una certa dose di intelligenza, e anche d’immaginazione, per accorgersi dell’estrema stranezza e misteriosità del mondo in cui viviamo.
e qualcuno a cui raccontarlo
Esatto. Basterebbe guardare le immagini di virus e compagni. Le loro forme fantastiche ci ricordano le navi spaziali per non parlare dei modi scaltri e intelligenti che usano per intodursi nel nostro sangue e gabbare il sistema immunitario. Sono senz’altro paragonabili a ipotetiche razze aliene tipo marziani…
Stamani a leggere questo post mi sono commossa per vari motivi che son troppo lunghi da spiegare.
Sapevatelo.
a me più che altro mi sembra assurdo e senza senso, ed è perchè non sono intelligente e non ho punta immaginazione
per non parlare del mio vicino di casa!
O brave new world!
ricetta per accorgersi dell’estrema stranezza e misteriosità del mondo:
un pizzico di intelligenza
due pizzichi di immaginazione
tre pizzichi di curiosità…
al quarto pizzico ti svegli
Roba dell’altro mondo!
paopasc: e dopo che ti sei svegliato?
@marpat
ricominci (l’eterno risveglio)
aldous huxley..di lui ho letto le porte della percezione..che spettacolo
ciao, sono finita qui per caso, attratta dal tuo post sulla fantascienza. alla fine ho fatto un giretto e devo dire che sono contenta di essermi persa un po’ qua 🙂
io la chiamo l’eterna presa per il cul… 😀
un pò alla waking life (il film)
ale, le porte della percezione di huxley erano uno spettacolo da leggere o da mettere in pratica?
@ frank: erano porte eqquindi da perceaprire
non è un caso che Huxley suggerisse la necessità di immaginazione per accorgersi della stranezza dell’universo, visto che era praticamente cieco. certo non gli mancava nessuna delle due virtù.
Mi ricordo che Fruttero e Lucentini, quand’ero più piccolo e li sentivo solo nominare a volte in tv oppure da mio zio, mi ricordo che li pensavo scritti così: Fruttero & Lucentini. Come Divani & Divani. E così via. E poi mi ricordo che quel libro l’ho preso anch’io. Appena uscito, con la copertina bianca e rigidi per i tipi Einaudi. E mi fa piacere che qualcuno li ricordi.