Io comunque starei lì a scriver delle ore, se solo sapessi come si fa, a scriver delle ore, a farsi venire delle idee a getto continuo, a concatenarle le une alle altre di modo che poi uno a leggerle queste cose che uno scrive abbiano un certo qual senso, che si intraveda una progressione, e invece no, potrei anche star lì delle ore a scrivere ma scriverei solo delle puttanate una dietro l’altra senza che ci fosse del senso a unirle, e poi comunque non è che ci sia tutto questo tempo per scrivere, e poi comunque anche se hai tempo ci son sempre mille cose che ti disturbano e che uno si direbbe anche Mi rintano in montagna una settimana così poi scrivo, ma poi lo sai che anche andando in montagna non risolveresti niente, perché anche in montagna saresti sempre distratto da qualsiasi cosa, perché le distrazioni non sono là fuori, ce le hai dentro alla testa, son lì, le tue distrazioni, hai la testa che vaga, che pensa alle cose a cui non vorresti pensare, non perché non ti piaccia pensarle, ma perché in quel momento lì, mentre stai scrivendo, sono irrilevanti, anche se, spesso, dalle digressioni della mente nascono i momenti di scrittura più belli, le idee più strampalate, i collegamenti più inconsueti, e queste qua son poi le cose che rimangono in testa quando leggi il prodotto delle tue fatiche, e quindi può darsi che anche la distrazione sia un bene, e quindi tutto questo discorso porta in una strada senza uscita, e allora chiudiam lì, va.
‘desso mi tocca far retromarcia, dov’è che ho sbagliato a svoltare?
oddio vicolo cieco…cazz..lo sapevo…
è fondamentale annoiarsi, per scrivere.
oddio, che è, un’epidemia?
o c’è in giro il famoso ladro di ispirazione?
🙂
🙂 Comunque, a proposito di vicoli, qualcuno mi ha detto che da qualche parte si può giocare a Monopoli, on line. Chissà se si passa ancora dal via.
no, questo qua è uno di quei post free-flow che ogni tanto faccio, così, mi metto lì, e scrivo le prime cose che mi passan per la testa 🙂
vi è andata bene che era un vicolo cieco, poteva esser peggio, poteva esser vicolo corto o vicolo stretto.
e, federico, cos’era, un’esortazione? 🙂
(io se mi annoio son mica capace, a scrivere)
credo di amarti 😀
meno male non era parco della vittoria, che quello costava caro!
con la scusa di scrivere chissà quante volte parti per la montagna.
Cavolo, stavolta era uno stream of consciousness di quelli pesi
cavolo in che cunicolo ti sei infilato !!!
Intanto hai scritto, no?
Mi sono sempre chiesto come diavolo si faccia a scrivere un romanzo…
Almeno un volta però ci voglio provare, ad iniziarlo almeno.
mah…e l’ho pure letto…e ci commento pure…touché
conosco uno che crede che la stream of consciousness technique sia un’arte marziale.
io l’ho sempre pensato che saper chiudere le porte è un’arte.
Ciao
Eh, infatti è quella la trappola: troppi pensieri mentre, per scrivere, bisognerebbe svuotar la mente. Difatti io scrivo benissimo quando sono a lavorare, che lì la mente mica devo usarla.
“Ventiquattromila pensieri al secondo
fluiscono inarrestabili
alimentando voglie e necessità”
(Giovannio Lindo Ferretti)
A proposto di pensieri che arrivano mentre uno scrive…
Ciao