un blog che parla di niente

Ciao coglione

Uno, magari, quando diventa coglione, magari in quel momento lì se ne accorge anche, gli viene in mente d’esser coglione: non starò mica diventando coglione? si dice; ma poi, dopo un po’ che uno è coglione, secondo me si abitua, e non ci pensa neanche più di esser coglione, non pensa neanche più che si sta comportando da coglione, no, niente, ormai è la sua natura: non è mica una corteccia, la coglioneria, che la puoi staccare, no, uno dopo un po’ che diventa coglione poi per lui è normale, esser coglione, e non ci puoi fare niente, un coglione è un coglione, e per lui sei strano te che non sei coglione; sempre se non sei coglione anche te, perché allora andiam proprio bene, complimenti.

12 Comments

  1. anon

    🙂

  2. Keper

    No la coglioneria non è una corteccia, è il muschio, ogni tanto ti si attaccano dei pezzi, puoi dirti veramente coglione quando sei ricoperto di muschio.
    Credo di essere un po’ coglione, io, andiam bene?.

  3. Saamaya

    difficile capire da che parte stare..

  4. cq

    poi ci sono quelli che coglioni ci sono nati proprio e loro o non se ne accorgono o ne vanno fieri.

  5. Mr. Tambourine

    Un punto in 13 righe, tra un po’ sarà record.

  6. ducdauge

    Quando uno è coglione riconosce in tutti gli altri che ha davanti un altro coglione: perché accoppiati i coglioni stanno meglio.

  7. B

    E’ un paio di giorni (che però non so come mai sembrano degli evi) che puta caso un lettore pregustante apre l’arancione, e viene salutato cordialmente. Si sforza di tirarsi un sorriso e legge e rilegge e pensa: “Ma tanto si sa che qui nell’Arancione c’è della simpatia a bizzeffe, mica bisogna offendersi!” Perchè il lettore si immedesima sempre nella lettura, secondo me, e la condivide, e la cala nel suo presente e nel suo vissuto, o nel suo vorrei aver vissuto, o nel suo vorrei vivere. E meno male, che si immedesima, perchè altrimenti sarebbe proprio uno che pensa: “Ah beh, io non c’entro niente”, e allora magari si potrebbe pensare, di lui: “Ma chi si crede di essere?!… E se sapesse, invece, quanto lo è, lui!”.
    Poi c’è anche il lettore Calimero, che legge e interpreta solo un: “Sciò sciò” e se ne va, ma quello è un tipo di lettore che non capisce, uno senza fantasia ecco, secondo me.
    Se invece è un’invettiva contro ignoti, allora non c’è verso, non se ne esce, perchè un lettore può anche immedesimarsi in un milite, ma mai in un ignoto.

    E così, di mattina in mattina (che il mattino c’avrebbe l’oro in bocca), il lettore dell’arancione, si rilegge la propria biografia non auto e si immedesima e si rasserena, perchè è sempre meglio parlarne male, ma parlarne, di sè-lettore, che tacerne.

    Insomma, è come quel ristorante dove i camerieri ti insultano e ti tirano la roba unta e tu ti devi divertire, altrimenti ti senti coglione. O come quando uno viene deriso dal prof ancora prima di cominciare il rischio di interrogazione di fisica alla lavagna, coi disegnetti delle molle e la mano delle forze da far andare in un verso o nell’altro, con le dita dalla parte giusta, e allora incrocia le sue, di dita da coglione, sotto il banco, e implora sommessamente nell’intimo religiosissimo: “Fà che non mi chiami, fà che non mi chiami, fà che suoni e che finisca l’ora…”
    Ecco, io sono un lettore molto affezionato e immedesimante, ma ecco, io, vorrei dire, dopo aver atteso pazientemente prendendo su di me la mia dose giustissima di coglioneria (come deve fare un lettore ubbidiente), io vorrei permettermi una domanda stizzita, ma poco, che è la seguente: “Ma alòra, quand’è che si volta pagina, qui, eh?”.

    Comunque era per dire, non fa niente Alessandro, davvero, non fa niente perchè i complimenti fanno sempre piacere.

  8. Luogosergente

    Ciao

  9. ConoscenzaPower

    Io rappresento la vostra attenzione il film:
    La strategia di lunga durata di superamento dell’islam coranico dagli padroni del progetto Bibbia

  10. fab333

    allora…
    eiochemipensavopuntodiludovicopuntoit
    invio
    “Ciao coglione”
    la giornata inizia male…

  11. Rosibetti

    La coglioneria è un circolo vizioso. Non se ne esce.
    Anche se mi suona meglio come coglionaggine.

  12. quandononsivuoleaprirelaporta.blogspot.com

    E poi ci sono quelli patologici che non si rassegnano a credere che esistano davvero i coglioni. E no, dai, perchè nessuno è proprio davvero coglione coglione coglione di natura… E invece, puntualmente, scopre che la lunga catena del coglione coglione coglione coglione ma proprio coglione coglione, potrebbe essere infinita ed eterna, inspiegabilmente reale e sempre presente, una cosa davvero disumana, una cosa che non ci si può rassegnare all’idea che davvero sia così.. E’ una cosa che non coincide con tutte le regole del creato, dico, è una cosa innaturale… Proprio come quando inizi a crescere e ti accorgi che gli uomini hanno quel qualcosa di innaturale proprio lì- nel cervello- e non potrai mai farci niente, sarà sempre così. Quindi, dire che ci sia un giorno preciso in cui si diventa coglioni è l’inizio di un patologico tentativo di salvare il coglione dalla sua reale natura immanente, atavica e innata.

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