Giuro che se capita che una volta ci ho diciotto persone in casa e mi entra Giovanni Rana con una (dico UNA) confezione di lasagne io gli spezzo le braccia.
In effetti tutta la campagna pubblicitaria è odiosa. Attoruccoli che fan capire che stanno recitando, risate finte, il solito Giovanni Rana impacciato.
Dagli qualche pugno da parte mia, se passa.
Occhio, che quello inventa i tortelli ripieni di braccini di rana e ce li fa mangiare la domenica.
Brava Uyulala! Ma il vero colpevole è quello che gli ha suggerito di essere “testimonial di se stesso”.
Un giorno, tutte le rane del mondo scoppieranno e ricopriranno la Terra di ricotta e spinaci. Anzi, bombardiamo l’Africa di rane esplosive… gusto prosciutto e fichi. Un giorno si e un giorno si.
Comunque John Frog è solo l’esempio più eclatante di una tendenza recente del marketing: quella dell’auto-spot in cui protagonisti sono gli stessi imprenditori. Pensate a Francesco Amadori, a Ennio Doris di Banca Mediolanum, ad Angeli della Valleverde…
Non so se lo fanno per narcisismo, oppure per dirci: “sono così sicuro del mio prodotto che non ho bisogno di testimonials: garantisco io e ci metto pure la mia (bella) faccia”… oppure per risparmiare sugli stessi testimonials (a proposito di Valleverde, ricordate un penosissimo Kevin Costner? “E’ bellow camminarey in oona valley v:rdee”… ma lascia perdere!!!)
anche le gambe dai … crepi l’avarizia!
giusto!
John Frog… Go home!!! (purché non sia MY home)
van ben le braccine…visto che ci va con il gomito in tasca…
Braccine a pezzi di Giovanni Rana. Un giorno sì… e un giorno sì!
In effetti tutta la campagna pubblicitaria è odiosa. Attoruccoli che fan capire che stanno recitando, risate finte, il solito Giovanni Rana impacciato.
Dagli qualche pugno da parte mia, se passa.
giovanni rana era un girino un tempo?
e se la mamma rana non avesse voluto portare a termine la gravidanza?
Io, con 18 persone a tavola, se arriva giovanni rana, gli bacio i piedi, gli bacio.
io lo costringerei a ingoiare dieci confezioni dei suoi prodotti plastificati 🙂
povero giovannino
che ti ha fatto di male!!!!?
Beh che potevi aspettarti da uno che presenta i propri ravioli per risparmiare su un attore?
Occhio, che quello inventa i tortelli ripieni di braccini di rana e ce li fa mangiare la domenica.
Brava Uyulala! Ma il vero colpevole è quello che gli ha suggerito di essere “testimonial di se stesso”.
Un giorno, tutte le rane del mondo scoppieranno e ricopriranno la Terra di ricotta e spinaci. Anzi, bombardiamo l’Africa di rane esplosive… gusto prosciutto e fichi. Un giorno si e un giorno si.
Comunque John Frog è solo l’esempio più eclatante di una tendenza recente del marketing: quella dell’auto-spot in cui protagonisti sono gli stessi imprenditori. Pensate a Francesco Amadori, a Ennio Doris di Banca Mediolanum, ad Angeli della Valleverde…
Non so se lo fanno per narcisismo, oppure per dirci: “sono così sicuro del mio prodotto che non ho bisogno di testimonials: garantisco io e ci metto pure la mia (bella) faccia”… oppure per risparmiare sugli stessi testimonials (a proposito di Valleverde, ricordate un penosissimo Kevin Costner? “E’ bellow camminarey in oona valley v:rdee”… ma lascia perdere!!!)
In uno spot lui è il formaggio e lei le pere….mi chiedo cosa diranno se presentano delle pappardelle alla salsiccia di cinghiale….:)))))))))