E comunque poi sull’aereo ero seduto davanti a un bambino che più che essere un bambino era una scimmia. Una scimmia imbottita di caffeina. Non che piangesse per la paura del volo, semplicemente urlava, e i genitori lo lasciavano urlare, tranquillamente, senza dargli né peso né attenzione, come se fossero stati gli unici passeggeri sull’aereo. E io purtroppo ero davanti a lui, e non potevo fare niente, perché se il bambino fosse stato vicino a me avrei saputo di certo come farlo smettere, avremmo giocato a guardare le nuvole, a riconoscerne i diversi tipi e le somiglianze con le cose del mondo, avremmo guardato giù, la terra, il mare, i campi e le navi, e poi gli avrei raccontato delle storie di aerei, come quella di quando avevo visto quell’aereo con il tettino tutto rotto, perché aveva volato troppo in alto e aveva strisciato contro il soffitto.
Quanto ti invidio, la mia unica arma per farlo stare zitto sarebbe stato mettermi ad urlare come lui per dare fastidio ai genitori o pungerlo con uno stuzzicadenti di nascosto
concordo, in un pezzo che parla di aerei, è un commento un po’ vecchio ma bellissimo (anglo-francese, tra l’altro)
anch’io avrei saputo come farlo smettere…
Proprio bello. Bravo bravo.
Bravo zio. Davvero.
Quando i bambini fanno AAAAAAAARRRGGGGHHHH UUUUHHHHHHH IIIIIIHHHHH SBEREQUACK! invece che OH!
Bello bello bello: te l’ho già detto di là, te lo dico anche di qua 😉
sei bravo a volare insieme ai bimbi
cavoli, io non ho metodi per i bambini. Non li reggo proprio, a volte.
poi mi dici che mi invento le storie io
😛
tutto molto bello. ma non avrebbe funzionato. dannazione.
Bel post!
Però l’aereo se raschia il soffitto, al massimo, rovina l’ala verticale di coda, non il tetto della fusoliera… 🙂
Poi non è giusto che prima fai tutto il ganzo con il bambino e poi lo chiami “scimmia”.
Anzi prima lo chiami scimmia e poi fai il ganzo.
E poi, ricordo che un mio amico alle elementari diceva che il cielo era una grande saliera vista dal di dentro, e le stelle erano i buchi da cui esce il sale. Mi sa un po’ di “cielo delle stelle fisse” ma va bene lo stesso.
Invece per me la vista del cielo azzurro è la cosa più bella per cui valga la pena di vivere anche per un minuto soltanto 🙂
bel pezzo, veramente.
Complimenti per la fantasia… A me non sarebbe venuto in mente niente di meglio per far tacere l’adorabile pargolo che dargli un tavor spacciandolo per zigulì…
Magari quel bimbo tra 20 anni leggerà questo blog in qualche archivio virtuale olografico e dirà che certo ce ne son di bimbi stronzi.
Qualche giorno fa ho volato, un bimbo piangeva, i genitori gli chiedevano di non piangere e lui piangeva sempre di più. Non potevano leggere questo testo prima? E io che volevo leggere mentre ero là, sopra le nuvole. Eppure, in teoria, si dice che più in alto vai, meno bordello c’è!
Mi colpisce che nessuno abbia usato la parola “preti” nei commenti.
Lo faccio io, così, senza uno scopo.
Ps Molto bello, veramente.
Fare un occhiataccia ai genitori, no ?