Quando io avevo Calzedonia richiedevo alla mia commessa di indossare le calze che meno si vendevano… viste su un paio di belle gambe diventavano subito richiestissime 😛
Quasi… hai presente Adriana Lima, quella che una volta contava le paperelle per la Tim, ecco adesso lavora per Victoria Secrets (da almeno un paio d’anni, che io ricordi). Non aggiungo altro… se non di andarvi a guardare il loro sito 🙂 Ecco, nel negozio le cose diciamo che non sono poi del tutto diverse!
A me è successo da Intimissimi. Una commessa su una scala stava prezzando la merce in saldo. Le è caduto un fascio di calzetti e si è piegata per raccoglierli. Mi sono incuriosito sul tipo di mutanda che quel franchising impone alle dipendenti. Niente. Non indossava biancheria. Però non sono rimasto deluso.
una mia amica lavora in un negozio ed è assillata ogni giorno dalla questione dello scontrino medio, che deve essere alto: quasi non importa il fatturato ma lo scontrino medio
Hai mica visto se pulivano i vetri anche da Intimissimi?
la pubblicità è l’anima del commercio
pulire è l’anima della donna
guarda, a calzedonia sulle calze non gli si può dir niente!
my favorites: pantacollant nero misto cotone e seta 😀
visto il commento di Kutavness non oso pensare che piega prenderà questo post….. 😉
Calza a pennello…se dipingeva.
portava solo quelle??
Quando io avevo Calzedonia richiedevo alla mia commessa di indossare le calze che meno si vendevano… viste su un paio di belle gambe diventavano subito richiestissime 😛
@BLOGGO:
adesso vengo lì e le prendi! 😀
(paura eh!)
@sid la buttata mi è venuta, pensare ai cessi delle discoteche 🙂
non ho capito il nesso col titolo del post, ma forse è perchè sono un po’ stanco …
Si vede che non siete mai venuti (ehm) in America in un negozio di Victoria Secrets. Calzedonia ed Intimissimi a confronto sono bazzecole…
@camu, lì mettono Naomi Campbell a lavare i vetri?
Quasi… hai presente Adriana Lima, quella che una volta contava le paperelle per la Tim, ecco adesso lavora per Victoria Secrets (da almeno un paio d’anni, che io ricordi). Non aggiungo altro… se non di andarvi a guardare il loro sito 🙂 Ecco, nel negozio le cose diciamo che non sono poi del tutto diverse!
Li puliva con le calze, i vetri del negozio? Questione di marketing.
NESSUNI ACQUISTA IL PRODOTTO RICORDATE QUESTO.SI ACQUISTA IL VENDITORE,PIACI A QUELLA PERSONA E VENDI IL FOLLETTO.LO DICE UN AGENTE.BACI
Alessandro, era stata questa l’ispirazione?
eh eh, quello/a lì è un mito 🙂
(può essere eh, non so mica da dove mi escono ste cose)
(anche se un sospetto ce l’ho)
(tra l’altro al commento di kutavness non avevo pensato, devo provare a passare di là una di queste mattine)
Ma questa ragazza a Calzedonia non trovava lavoro, che è venuta su lì fino su lì a Cuneo?
Vedessi le commesse di Intimissimi!
ma i venditori del Folletto hanno il pass anche per gli altri post?
😉
I venditori di Folletto sono ubiqui, oltre che molto obliqui.
A me è successo da Intimissimi. Una commessa su una scala stava prezzando la merce in saldo. Le è caduto un fascio di calzetti e si è piegata per raccoglierli. Mi sono incuriosito sul tipo di mutanda che quel franchising impone alle dipendenti. Niente. Non indossava biancheria. Però non sono rimasto deluso.
dev’essere stato eccitante
si, dal punto di vista del marketing, senz’altro
l’importante è non andare da calzedonia a sanremo, commesse e titolare antipatici e arroganti oltre che molto brutti tutti
una mia amica lavora in un negozio ed è assillata ogni giorno dalla questione dello scontrino medio, che deve essere alto: quasi non importa il fatturato ma lo scontrino medio
anche a voi risulta?