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La parola antifascismo e la parola resistenza

Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta la parola antifascismo e la parola resistenza sembravan due parole cariche di retorica e vuote di significato. Forse per via che di resistenza e di antifascismo, da un certo momento in poi, si sentiva parlare solo nei discorsi ufficiali e uno quando sente un discorso ufficiale gli vien l’impressione che valga la legge formalizzata dal matematico e logico Aleksandr Zinov’ev, legge che dice che tutto quel che è ufficiale, è falso. Dopo poi questi ultimi dieci anni, nei discorsi ufficiali nessuno ne parla più, è come se avessero riacquisito verità e significato, la parola antifascismo e la parola resistenza.

Paolo Nori, Noi la farem vendetta, p.31

8 Comments

  1. baotzebao

    Eccolalà: e così abbiamo ( e bravEio! ) mandato a vaffanculo il Vaffanculo Day 2 – the return of….

  2. eio

    Ciao V., io su questa cosa di grillo non vorrei discuter tanto, diciamo, dei contenuti. Però ci sarebbe da discutere se abbia senso fare una cosa così proprio in questo giorno qua, che secondo me, tra tutti i giorni dell’anno che ci sono, farlo il 25 aprile mi sembra una porcata. Magari anche il primo aprile non era indicato, io credo, ma rimangono comunque trecento e passa giorni in cui grillo può far quel che vuole, secondo me.

  3. baotzebao

    Caro LEIo, anche io, che per via indiretta me ne sono occupato un poco ( dei meet up, soprattutto ) preferisco ragionare fuori rete ( troppo… instabile ) di un fenomeno serio, im-portante, pericoloso, liberatorio ( mettere una X dove si vuole ) come GRILLO and Friends.

    MA sulla faccenda di abbinare la sua liberazion promessa e quella avvenuta ( e temo ormai dimenticata ) sono d’accordo con te. Cattivo Gusto come minimo, provocazione di sapore fascista come massimo. In mezzo tutte le sfumature.

    Va ricordato comunque che Grillo è ” in buona fede “. E che dunque si sente un liberatore, un partigiano. Il che mi preoccupa anche di più. Diffido della Buona Fede, come delle Buone Intenzioni ( nei fenomeni di massa ) tanto quanto le apprezzo nei comportamenti individuali.

    E, infine: viva il 25 aprile perchè, mia mamma, che era ebrea e veneziana, riceveva da mio papà ( ebreo, partigiano e membro del CLN ) una rossa rossa per SAN MARCO. Infine, ma NON infine, viva il 25 aprile perchè oggi mia moglie cristiana fa gli anni. Basterà perchè io lo festeggi, non credi? Ciao bello!

  4. paolo beneforti

    toh! quel libro lì di paolo nori l’ho letto anch’io e mi è anche piaciuto!
    il v2-day (“il giorno dei missili nazisti V2”) buttato addosso alla festa della Liberazione fa schifo, ma è solo l’ultima provocazione di uno che vive di provocazioni.

  5. emanuele

    Buon 25 Aprile caro eio. E anche preventivamente buon Primo Maggio, ché il Primo Maggio saro’ in aereo e non potro’ passare di qua a dirti Buon Primo Maggio caro eio.

  6. eio

    Quoto Sandrone Dazieri sul V2 Day:
    “La scelta del vostro capo di fare il V2 day durante la ricorrenza della liberazione dal nazifascismo la dice lunga su come considera sè stesso e il mondo. Mettere sullo stesso piano la fine della casta dei giornalisti con la lotta partigiana farebbe ridere, se non facesse piangere. Ma si sa, la difesa della memoria in Italia è una lotta perdente, soprattutto per chi, come il vostro capo, ha un sacco di fascisti nelle sue fila.
    In America, un altro uomo di spettacolo, il signor Spielberg, usa i suoi soldi per raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti ai campi di sterminio, prima che crepino tutti. Lui urla di meno, ma francamente combina qualcosa di buono. E i suoi film sono più divertenti di quelli del vostro capo.”

  7. eio

    Mi vien in mente Werner Von Braun. Un nome migliore, nel giorno della liberazione, non lo poteva mica scegliere.
    E’ emblematico però, che si parli di lui, e anche un poco triste.

  8. vajmax

    E, invece, a mettere in bilico le tue credenze ci pensa la scuola radioelettra la quale, alla ventesima pagina del “Manuale per non restare fulminati” cita testualmente: … quindi non è mai opportuno, per un elettricista al suo primo lavoro, legare tra loro i fili a fasci perché questi fasci produrrebbero una resistenza alla piegatura…

    È noto, infatti, che per i fasci il piegarsi equivale a farsi fottere dalla resistenza.

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