Uno scrittore dovrebbe fermare i tori
solo con la forza della sua poesia
dovrebbe prenderli per le corna
e portarli con sé in altalena
Uno scrittore dovrebbe rovesciare i tavoli
con la potenza delle parole
e la gente che mangia pensare
che è così che si sarebbe sempre dovuto mangiare
Uno scrittore dovrebbe arrotolare una poesia
e darla da fumare a tutti
e tutti direbbero: vacca boia che roba buona.
sei guido catalano?
“Uno scrittore dovrebbe fermare i tory” (Jonathan Coe)
Ahahahah
Fumare a tutti? Proprio adesso che le sigarette elettroniche stanno avendo successo? A bando gli sgherzi (passamelo) quello che ho letto al mio risveglio è molto bello però, un dubbio mi sorge: ma se rovesciamo i tavoli come possiamo risolvere la fame nel mondo?
Alleluia!
Probabilmente lo scritto più bello che ho letto (non ho letto tutto tutto) da quando ti seguo.
Grazie! È un bel po’ che mi vien male al solo pensare di scrivere, poi stanotte mi son svegliato, eran le tre, avevo in mente questo.
non sono d’accordo.
Prendi tipo Gino Porchetta, il Beppe e Gianni softcore. puoi leggergli una poesia, rollarla e fargliela fumare, sbriciolargliela nel bitter col bianco ma comunque ti direbbero:
“Vacca dì ma che cazzo è sta roba?
“Son robe mai viste fratello,robe belle, me le porta un mio amico poeta pachistano.”
dicesi LOL
la stipsi scrittoria è brutta quasi come quella vera; per fortuna finisce, spesso a ore improbabili, tipo parto ,-)
Poi dopo cosa esce esce, lo guardi e ti sembra bellissimo. 😉
Io dico che i tori non amano l poesia che li ferma, preferiscono l’oroscopo.
Una volta si la poesia si decl’amava…
I tori secondo me se gli dai della poesia da fumare poi dopo l’apprezzano, ci va il suo tempo ma l’apprezzano.
apparecchiamo ?
I tori non sono tutti uguali, dipende dall’ascendente.
Tori! tori! tori!
senza parole. viva i tori
http://www.youtube.com/watch?v=wgLoS349YQ0
Scrittori, poeti ed editori correte a Pamplona !
ah, finalmente una roba che vale la pena.
Il rosario delle nostre vite
(poeta poesia parole di vento)
Noi, al di qua dell’uscio di casa,
immersi nell’oscurità normale dei vivi.
E da tutte le parti il sistema che annienta.
Quando fuori splende il sole è un emozione.
Allora la vita sorride a tutti e ti carezza
come un bambino.
Una cipolla, un pezzo di pane bagnato
sotto l’acqua della fontanella e un bicchiere
di vino rosso per saluto.
Il rasoio di luce oltre la porta è una cecità
di secondi. I nostri passi insieme,
la sedia e la vita dilegua.
Stavolta è un cappio di una vecchia corda
che non ci è costato nulla: soltanto la vita.
Perché nella corrida il toro viene ucciso lentamente.