un blog che parla di niente

Un discorso di carattere generale sul prezzo della cultura

Delle volte compro dei libri che mi chiedo come mai compro dei libri così. Succede che compri dei libri e poi li leggi e ti chiedi come mai l’ho comprato, questo libro qui, che l’ho comprato, poi lo leggo, e mi dico, com’è che ho comprato questo libro che, a leggerlo, non mi sembra un libro che avrei dovuto comprare. Allora ti vengon delle domande come per esempio Com’è, che io, ho comprato questo libro qui, che a leggerlo, sembra un libro che non avrei dovuto comprarlo. Però poi l’hai comprato, e non leggerlo, un libro che l’hai comprato, ti dispiace, ché hai speso dei soldi, e anche se ti chiedi perché hai comprato un libro così, lo leggi lo stesso, e la domanda sul perché hai comprato un libro così si fa sempre più insistente. Che uno, se non li legge, i libri, si chiede perché li compra, ma poi uno delle volte li legge e si chiede perché li ha comprati. Che delle volte uno li prende in biblioteca, i libri, e se poi non gli piacciono li riporta indietro, al massimo uno può chiedersi perché, ho preso in biblioteca questo libro, ma poi non ci perde nessuno. Ma comprarli, i libri, è una cosa che costa sacrificio, perché quei soldi che uno ha speso per comprarsi un libro avrebbe potuto comprarsi qualcos’altro, e allora uno si chiede Perché, ho comprato questo libro?
Io son dell’idea che i libri bisognerebbe leggerli, prima di comprarli, ché se poi uno non gli piace il libro, non lo compra, e invece uno li deve comprare e poi decidere se gli piacciono o no. Io non lo so, mi sembra una cosa un po’ senza senso. Come al cinema. Uno va a vedere un film, poi dopo che l’ha visto, decide che è una vaccata. Poi uno esce, tutto deluso, va a casa, e sente al telegiornale che il film più visto della settimana è stato quello che ha appena visto, e che ha deciso che è una vaccata. Secondo me al telegiornale dovrebbero dirlo, che il film più visto è una vaccata.
Secondo me un buon sistema potrebbe essere mettere la biglietteria all’uscita dal cinema, e non all’entrata. Te esci dal cinema, vai alla biglietteria, c’è la ragazza della biglietteria che ti chiede se ti è piaciuto, e te gli dici, Ma guarda, non me lo chiedere neanche, guarda, che m’ha fatto una tristezza un tal dispendio di mezzi, guarda, io ti dò cinquanta centesimi proprio perché mi sento di doverlo fare, ma penso che se questo mondo fosse giusto saresti te che mi dovresti dar dei soldi a me, che ho speso del tempo a vedere un film così che mi son chiesto perché, son venuto a vedere un film così.

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18 Comments

  1. persecutorio

    eh, non hai torto. e mi fermo qui.

    P.

  2. catepol

    però un libro comprato puoi sempre rivenderlo il biglietto del cinema usato no…

  3. SmokingPermitted

    Però se ci pensi ci sono le biblioteche pubbliche. Che ci vuole a fare anche le dvdteche pubbliche? Si risolve un po’ il problema no?

  4. eìo

    non è vero, non ci sei più

  5. eìo

    catepol: questo è vero. è anche per questo che leggo molto di più di quanto vada al cinema.

    chiaraaa: a cuneo in biblioteca li hanno, i dvd. ma ne hanno pochi, e poi non possono imprestarli prima di due anni dopo l’uscita dal cinema (c’è una legge, credo).

  6. Sumiko

    Già…per quanto riguarda i libri di solito prendo quello che voglio comprare, mi metto su una poltroncina comoda comoda della Feltrinelli e mi leggo le prime trenta pagine, così mi faccio un po’ una idea. 🙂

    Per il cinema invece è un vero pacco, a volte l’unica cosa che mi consola sono le superpoltrone giganti, i nachos caldi con la salsina piccante e la cocacola.

  7. gloriamundi

    Vero.
    Io li leggo per tre quarti in libreria, poi se mi cacciano perchè è l’ora di chiusura piego l’angolo e pongo la copia in fondo allo scaffale (così ho poche possibilità che qualcuno lo compri perdendomi il segno).
    Torno il giorno dopo e lo rileggo. Alla fine non lo compro, perchè sai, una volta che l’hai letto, per tenere un tomo in più sullo scaffale…

    Ho anche scoperto che i commessi della libreria iniziano a dare segni di intolleranza nei miei confronti.

  8. eìo

    eh, coi libri, ci son delle volte che ci son dei libri che ne han parlato tutti te ti fidi li compri a scatola chiusa e poi, è solo dopo, quando sei a casetta tua, che stai leggendo seduto in poltrona, ecco, è solo in quel momento, che ti arriva l’inculata.

    il cinema, quel che c’è di peggio di un film brutto, è un film brutto in mezzo a gente mangiante e bevente. nausea totalis 😉

  9. Albamarina

    Fa’ così: convinci i tuoi amici a comprarlo al posto tuo. Quando ti chiederanno di ricambiare, potrai sempre dire che no, tu non lo volevi comprare ma ti hanno costretto.

  10. eìo

    se vai nei megastore, puoi anche far così, a me i miei librai mi chiaman tutti per nome, proprietari e commessi, e mi mandan pure le mail per dirmi quando arrivano dei libri che m’interessano, poi, comunque, son già abbastanza spaccamarroni di mio, eh, quindi meglio non esagerare cogli abusi, eh

  11. FettaBiscottata

    Purtroppo bisogna correre sempre quetso rischio…comprare un libro e dopo la pagina finale o anche dopo la seconda pagina (^^) decidere che è un libro che fa pena, oppure andare al cinema, magariperchè ti ha costretto il fidanzato o la migliore amica, spendere i tuoi euro e decidere alla fien del secondo tempo che è una porcata di film…
    e così avere il snetore di essere unos tronzo per aver speso in entrambi i casi dei soldi che nessuno ti ridarà mai, e pensare che in quelle ore avresti potuto fare qualcosa di molto più costruttivo, come leggere un libro che si trova già a casa tua oppure guardare un film alla tv, il tutto GRATIS…
    Bisogna riflettere nella vita ^^

  12. gloriamundi

    Oppure lavorare come maschera al cinema o commesso in libreria.

    L’uovo e la gallina.

  13. gloriamundi

    A volte le cazzate ti vengono anche involontariamente mentre scrivi. Io me ne accorgo solo rileggendo gli articoli vecchi (cosa che faccio poco spesso, mi annoia leggere e ri-leggere me stessa). Ma ovviamente… tutto è troppo tardi.

  14. eìo

    in effetti anche fare il giornalista ha questi vantaggi, con però l’altra faccia della medaglia che bisogna scrivere un sacco di cazzate. puh.

  15. eìo

    massì, solo che gli errori si possono fare o non fare, mentre se sei un giornalista credo che ti obblighino al momento dell’iscrizione all’ordine!

  16. fmf

    Una soluzione e’ quella di farsi amica la titolare della libreria e quindi riportarle indietro i libri che fan schifo.

  17. eìo

    eh, ma mi dispiacerebbe!

  18. fmf

    Per quale motivo? Io l’ho fatto.
    Del resto se un libro e’ brutto non c’e’ dispiacere nel non averlo, no?
    E se la libraia e’ brava lo vende al prossimo che entra.

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