un blog che parla di niente

Tornando a casa

Quando torni a casa, quando torni a casa verso Cuneo, il cielo è sereno, fa caldo, le autostrade sono a tre corsie, si viaggia bene, in buona compagnia, di buon umore, si scherza e si ride, e poi ci si accorge che le autostrade diventano a due corsie, il sole diventa sempre più malato, il cielo si offusca sempre più, poi le strade diventano a una corsia, neanche troppo larga; e va bene che ritorni a casa, perché non va bene che sia così, perché l’umore, l’umore va sempre più giù, e il cielo sempre più scuro, e la temperatura sempre più bassa. E l’umore, anche lui, da tre corsie passa a due, e poi a una sola. Neanche troppo larga.

Dopo, appena entri in casa, ti telefona un amico, ti dice, Ma lo sai che ultimamente faccio dei sogni nazionalpopolari? Tu guardi il telefono, come guardassi lui, poi lo rimetti all’orecchio e lo senti che dice Tipo stanotte ero lì con Aldo Giovanni e Giacomo che cercavamo di entrare di frodo al Festival di Sanremo.

E ti ritorna il buonumore, ti dici che è bello essere a casa, ma con un pensiero, che è un retropensiero, che è la paura di addormentarti e far dei sogni così anche tu.

11 Comments

  1. seipuntotrentasette

    chissà che percentuale di share ha fatto

  2. cica

    E ma allora chissà cosa sognano quelli che hanno delle belle vie di comunicazione! Magari di trovare il sistema per uscire dalla crisi mondiale, oppure di far convivere pacificamente israeliani e palestinesi. Noialtri di Cuneo dobbiamo accontentarci del festival di Sanremo, dei Pippibaudi e dei Grandi Fratelli. Praticamente, abbiamo i sogni a corsia unica.

  3. frank

    “Tu guardi il telefono, come guardassi lui, poi lo rimetti all’orecchio” hahahaha troppo bella questa. però a cuneo talvolta ci ho trovato anche il sole

  4. Rudy Bandiera

    Una volta ho sognato Piergiorgio Odifreddi che mi spiegava come vivono i chiurli.
    Non lo auguro nemmeno al mio peggior nemico.
    PS: Odifreddi era a petto nudo.

  5. essere disgustoso*

    una volta ho sognato andreotti e pippo baudo in un rapporto omosessuale. giuro.

  6. vix

    essere disgustoso non ti mette al riparo dalla dispepsia, forse?

  7. vix

    essere disgustoso* non ti mette al riparo dalla dispepsia, forse?

    alessandro, far dei sogni così temo sia il minore dei mali, in quest’epoca caligoliana speriamo di non abituarci al peggio:)

  8. Lipesquisquit

    Lassiamo perde i sogni, potrei farci un blog di grande successo, se li mettessi per iscritto, davvero, altissima letteratura surreal-claustrofobico-fantascientifica. Fortunatamente, lo evito, e sul blog ci scrivo cazzate.

    Cmq ti linko.

  9. B

    A me non piace mai tornare a casa. E tutte le volte che torno a casa le corsie sono una strada dove un camion e io non ci passiamo e io non so andare in retromarcia e perciò il camionista del camion mi urla una cosa peggiore che però io adesso scrivo solo Cretina e poi scende lui. Io mi sento così, quando torno a casa. E mentre il camionista cerca di capire dove abito per venire di notte a scaravoltarmi il cassone di ghiaina sui peperoncini del balcone, pensando di farmi un ultradispetto, io mi dico Ma perchè? Ma perchè del tornare a casa con questo spirto di lai invece dell’essere tanto ali di gabbiano come vorrei? Non Ma perchè il camionista fa così? (perchè il camionista alla fine è solo una pedina del racconto). Mi piace partire e andare via. Ma poi non so dove andare. E così torno e mi dico Sono tornatachebello, tutto attaccato così vale di più. E di giorno c’ho i retrogusti che mi aspettano che io devo tornare per forza e devo anche essere contenta molto tanto assai altrimenti che pessimissima persona sarei, eh? E di notte penso che a me il paese mi ha marchiato per sempre, anche se non ci tornerò più per viverci credo, ormai.
    E’ tutta colpa tua Alessandro, perchè è un periodo che scrivi delle cose che a me mi fanno immedesimare nel pianto dei ricordi. E cerco di inebetirmi con il nocino (ingredienti noci alcoliche credo anche estive) o con la saba (ingredienti invernali boh da bollire per una vita), che però qui non sanno quasi quasi nemmeno chi sono. Nostalgia nostalgia canaglia!

  10. quandononsivuoleaprirelaporta

    io quando torno a casa mi sento un po’ piccola fiammiferaia cretina chesseuno mi fa ttivuoisedere? sul bus e ha la voce dolce mi siedo contenta e dico minchia mamivuolebeeene!!! e poi mi guardo attorno e dico ma non penso più ormai da un po’…ma quando è l’ora che mi tornano i pensieri? e poi scocca sempre il drin della fermata ma non compare la lampadina sulla mia testa e io non penso a niente e non penso nemmeno che non ho una casa perchè non è vero che non ho una casa è che me la porto appresso ecco cos’è . è che non mi stacco mai da tutti i miei beni e me li porto dietro tutto il giorno e ho le tasche di cianfrusaglie che mi dicono: dindin’ un giorno ti ritroverai.

  11. peter_con la minuscola

    Anche io quando torno a casa… è perchè prima ci sono partito. Da casa. Non quello politico.
    E poi (se devo dirvela tutta: TUTTA!) io non ho le corsie, nè 3, nè 2, nè una. Perchè io c’ho il marciapiede con gli scivoli.
    (Se invece non devo dirla tutta ok: tutt.)
    Che poi penso, ed a me la lampadina sulla testa appare. E si illumina pure, sennò come farei a scrivere al buio: “al buio”.
    A quella signora lì sopra dico che mangio volentieri le noci, ma non le bevo, ma se vuole possiamo farcelo un goccetto. Quando fa freddo.
    Poi quando sogni cosa lo dici a fare, dico io!
    Lo dico: “Poi quando sogni cosa lo dici a fare”. L’ho detto.
    Io guardo i gabbiani volteggiare sul mare, e loro non sognano. E dai! Ammettiamo che sognano, non ce lo vengono mica a dire.
    Ah beh, ora ho capito: è perchè a Cuneo non ci sono gabbiani che volano sul mare!
    Ah ma allora sì, hai ragione… sì sì, ritiro quello che scritto.

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