un blog che parla di niente

Sull’integrazione

Stamattina, qua davanti, son passate due signore, di colore, con degli abiti tipici di qualche landa africana, e ognuna teneva per mano un bambino, di colore anche lui. Le signore, tra di loro, parlavano una qualche lingua che non capivo, ma poi, quando parlavano ai bambini, parlavano in italiano.

36 Comments

  1. bolero

    Fanno così anche i miei dirimpettai cingalesi con i loro figli.

  2. Manina Effe

    Probabilmente i bambini erano italiani.

  3. bloggo

    L’altro giorno ero a Lugo, eravamo lì ad aspettare un autobus, a un bel momento arriva un’auto con una famiglia nigeriana tutta vestita a festa, scendono e vanno nel capannone dove c’era questa festa (forse un matrimonio). La lingua che si parlavano non l’ho sentita, ma erano tutti dei quadri, vestiti con quei loro vestiti lunghi e colorati, un’opera d’arte dopo l’altra. Anche le bambine piccole al seguito erano tutte vestite e cotonate, una roba che non si trovano le parole. Dopo è arrivata una ragazza, anch’essa nigeriana, ad aiutare a scaricare le robe dal baule, era vestita stile dolce&gabbana, bella anche lei, ma non così.

  4. .|.

    lo fanno per vezzo … i piccoli sono bi o tri lingue … tra ventanni quelli ci faranno un c… così. Studiano, sono determinati, con voglia di crescere e stare meglio dei loro padri e delle loro madri. Noi siamo decadenti, flaccidi e convinti che bastiamo a noi stessi, non leggiamo ma ci beviamo la tv, viaggiamo a sciarm e al rientro raccontiamo di quanto sono grandi le piscine lì e della bellaggente in discoteca, con pareo, infradito e bandana.

  5. Manina Effe

    Bloggo voleva dire che i neri si devono vestire da neri 🙂

  6. disma

    secondo me quando parlavano la lingua strana lo facevano perché tipo che dicevano che lasciavano i bambini a casa e poi loro due, le signore, andavano a mangiarsi un mega gelatone senza mocciosi.

  7. cacioman

    Oggi in metropolitana c’era un ragazzo nero con il figlio, nero pure lui. Il bambino dell’età dell’asilo era seduto sulle ginocchia del padre e insieme sembravano usciti da una fiction televisiva: belli, puliti, educatissimi. Il bambino, in piena “età dei perché”, faceva tantissime domande al padre: “Perché la signora porta la busta?”, “Perché la metropolitana balla?” e così via. Alla fine anche gli incazzatissimi passeggeri della linea B si sono messi a fare tutto il loro campionario da nonni: ciao ciao con la mano, ammiccamenti e smorfiette varie.
    Il padre intanto rispondeva al figlio, sempre paziente e sorridente, in un italiano perfetto alterato solo da un lieve accento africano, ma molto esotico.

    Un signore sulla cinquantina chiede al ragazzo: “Parlate sempre italiano?”. Il ragazzo gli risponde di sì.
    “Ma anche a casa?” insiste interessato il tizio. Sì, sì anche a casa, ma poco.
    “Bravi, è meglio che impari anche un’altra lingua. Che lingua parlate? Inglese, francese?” chiede il signore.
    “Non parliamo inglese o francese.” risponde il padre, paziente e sorridente “Noi abbiamo la nostra lingua”.
    “Ah, peccato!..” sospira deluso il signore.

    http://docs.google.com/View?docID=d73552d_203mndwrnrj&revision=_latest#081121

  8. Alessandro

    vero, bloggo, vero.

    Manina, no non erano italiani, lo posso giurare, e non è la prima volta che capita, e se è capitato anche a bolero, magari è capitato anche a molti altri. A me son cose che mi fan star bene, non so.

  9. Alessandro

    .|. cazzo se è vero.

  10. Alessandro

    hahah

  11. gianfranco

    E quel ragazzino cinese che due o tre anni fa ha vinto il primo premio per una poesia in dialetto vicentino?

  12. REfosco

    integrazione ante litteram:
    ventanni fà mi trovavo in un bus con vicino un ragazzo di colore anche lui in piedi, io ero lì che mi immaginavo chissà che lingua parla chissà da dove viene e come si trova eccosìvia, insomma cercavo di immedesimarmi nel suo essere straniero tra di noi. poi l’autobus inchiodò di colpo e lui partì con un “soccia” che ancora oggi quando ci penso sono ancora qui che ci penso.

  13. esseredisgustoso*

    [raccontata da gente che va allo stadio]

    “Balotelli africano demmerda!”
    “Guarda che è nato a Palermo…”
    “… embè, Balotelli terrone demmerda!”

    un razzismo talmente creativo che avrebbe fatto invidia ad adolf hitler.

  14. Massimo Manca

    Mio figlio va in un asilo molto multietnico (credo che almeno un terzo dei bambini non sia italiano). Tutti i genitori stranieri parlano in italiano ai loro figli. Ogni tanto parlano in qualche altra lingua ma i figli rispondono sempre in italiano.

    Aneddoto1.
    Tempo addietro in un grande magazzino, mamma velata con bimbo sui dieci anni:
    Lei: “waallilulla ahmandurid qadabalulli ahdirdufilallulla”
    Lui: “eddài, mamma, parla italiano!”.

    Aneddoto2
    mio figlio (quattro anni): papà, oggi ho giocato con Ilham.
    io: ah, ma è un maschietto o una femminuccia?
    lui: Femminuccia, no? I-L-H-A-M!
    io: ah, beh, certo. E da dove viene?
    lui: boh, da casa sua, credo.

  15. Alessandro

    Mi piace questa cosa. 🙂

  16. SallyHays

    Io lavoro in una pizzeria d’asporto qui Bologna; una delle 1001 che ci stanno da ste parti e forse l’unica dove chi fa le pizze è un napoletano. Cmq una sera vien da noi un ragazzino cinese, ma cinese cinese, che più cinese non si può. Vedendolo entrare io subito con fare dolce e scandendo bene le perole cosicchè lui poteva capirmi al primo colpo faccio:” d i m m i , c h e p i z z a d e s i d e r i ???” e lui: “ma una pizzssa con la salsizzia e le patate, ben cotta e tagliata!!!”. “Fate POLLEGG (“con calma” per chi non capisse il bolognese)non ho fretta!!” (il suo accento Bolognese era perfetto e la sua “s” niente da invidiare a Guccini)…al che li mi sono sentita io quasi fuori luogo con il mio accento calabresissimo e il pizzaiolo da dietro il forno che si faceva tenere compagnia da Pino Daniele continuando a canticchiare “asphshhetta ca chiov’, l’acqua t’affonna e vaaaaaaaaaaaaaa….” …dopo di che mi sono fermata a pensare per un pò un bel pò… non so perchè…

  17. REfosco

    quando ero piccolo i miei genitori tra di loro parlavano friulano e quando si rivolgevano a me parlavano in italiano, poi, un poco alla volta anche io mi sono integrato e ora conosco ben due lingue.

  18. frank

    eccerto, la “lingua madre” non è tanto quella dei genitori, ma quella che parli normalmente da bambino. e i figli di immigrati (come quasi tutti i bambini italiani) passano più tempo a scuola dove si parla italiano che coi genitori che parlano la loro lingua.

  19. KUDOKU

    Ah ma per quello, a me basta mi sposti di qualche kilometro che già non capisco più niente, senza cambiare etnia o nazionalità. I dialetti sono più ostici di qualsiasi lingua.

  20. frank

    ah. ho capito cosa dicono ai genitori quando gli rispondono in italiano

  21. chiaratiz

    comunque io il dialetto veneto (cioè la lingua dei miei genitori) lo capisco ma non lo parlo.

    Di tutte le persone straniere che conosco, solo una parla con i figli nella sua lingua. Io credo che sia un peccato, però lo capisco, che è faticoso. E quelle figlie lì tra di loro comunque parlano italiano in Italia e slovacco in Slovacchia. Strano, no?

  22. Alessandro

    Qua alla scuola che ho vicino all’ufficio una volta ho visto dei ragazzini di evidente origine maghrebina che parlavano tra loro nella lingua della loro terra, tranne qualche parola in italiano, tipo Vaffanculo e Bastardo. Credo di aver capito la differenza tra ciò che si apprende dai genitori e quel che si apprende dai coetanei.

  23. fabio

    una volta ero a stoccolma e stavamo cercando di parlare in inglese col bigliettaio della metro, un nero, e dietro di lui c’era un ragazzo, nero anch’esso, suo nipote. vedendoci in difficoltá il ragazzo intervení dicendo: “cioé, praticamente mio zzzio te ‘sta a dddí che devi fare ‘sto bijetto qua”
    son cose.

  24. Davide

    Mio padre è calabrese. Mia madre napoletana. Non li ho mai sentiti parlare in dialetto. Né con me né tra loro.
    Ed io provo a parlare italiano.
    Così, volevo partecipare. 🙂

    Questo thread mi fa andare a letto contento.

  25. mac

    a me piace vedere che due stranieri di paesi diversi parlano tra loro in italiano al supermercato o per strada

  26. maeandro

    Nel condominio dove abitavo prima di trasferirmi eravamo 4 famiglie: tre italiane ed una serba. Premesso che escluso chi scrive la famiglia normale era la serba, mi divertivo a chiacchierare con Jovo e a fargli dei giochi di parole o battute in italiano ed era bellissimo vedere che lui non afferrava mai il lato comico. Era la moglie che gliela doveva spiegare in serbo e poi lui rideva come un matto e la ripeteva in italiano/veneto. Il dialetto veneto è prativamente scomparso, rimane la cadenza della pronuncia e la desinenza delle parole, ma i termini antichi veneti sono scomparsi nell’uso comune ed io stesso quei pochi che ricordo pian piano li dimentico e quando ne ritrovo uno (su un testo o lo riascolto parlando con qualche vecchio/a) mi stupisco di come avevo fatto a dimenticarlo e mi chiedo perchè io stesso non lo utilizza più.

  27. cica

    Al supermewrcato ieri c’erano una mamma col bambino sugli otto anni. Lei gli parlava in una qualche lingua slava, non so bene quale fosse, e il bambino le rispondeva in perfetto italiano. A me, pareva un dialogo surreale. Però il bambino mi ha commossa

  28. .|.

    Una volta al bar entra un magrebino e chiede al barista un campari soda con limone. Bevuto tutto di fretta va alla cassa a pagare, sgancia il soldo e al cassiere poco attento gli fa: “scusi, mi fa lo scontrino?”. E il cassiere … “Si! Se faccio lo scontrino a tutti i marrocchini che entrano ….” Il magrebino, con calma, si fruga la tasca del pantalone, sfila il suo bel tesserino da finanziere e glielo sventola sotto il naso a fargli aria. Morale: 800 mila lire di multa e 15 giorni di chiusura del baretto. Minchia come mi è sembrato integrato il magrebino. Integrato e simpatico

  29. Guybrush

    I miei due colleghi albanesi parlano albanese tra di loro, se sono soli (non mi sentirei me stesso a parlare italiano con un altro albanese) ma con me e con i clienti parlano italiano perfetto e friulano.

  30. Alessandro

    Tutte fantastiche.

  31. Stormy

    beh, io da straniera faccio fatica a parlare ormai mia lingua madre quando incontro per caso uno del mio paese, mi esce un accento “italiano” nella cadenza e qualche parola italiana. Ovviamente dopo qualche tempo mi ritorna tutto in mente, ma per questo motivo a volte mi sento più che una cittadina del mondo una “nowhere man”.

  32. Stefania

    i miei sono emigrati dal Veneto in Lombardia quarant’anni fa. tra di loro parlavano veneto, ma con me solo in italiano perchè ci tenevano che parlassi bene la lingua locale. già 10 anni dopo, con mia sorella, erano molto più rilassati rispetto all’uso del dialetto, forse si sentivano “integrati”.

  33. regulus21

    Ma tu scrivi questi post assurdi per stimolare le nostre risposte più assurde? 😀

    Io ne ho tre, ad esempio.

    1) Qui nel Principato Turco di Appulandia abbiamo un mare (!) di albanesi e quasi tutti sono già alla seconda generazione. Ma a me interessano quelli della prima. Nel 1991, il mitico Ardian ci insegnò come usare una scheda telefonica all’infinito, perché loro facevano così per chiamare in Albania e non spendere un occhio della testa.

    2) era Dino, un ragazzo albanese, uno che aveva capito tutto della vita. L’ho incontrato l’anno scorso dopo tre anni, e mi ha salutato da lontano con un sorriso bellissimo.

    3) Io sono perfettamente bilingue: il dialetto di mia madre (la lingua madre) e quello di mio padre (la lingua padre, che è anche quella del posto dove risiedo). Ho più problemi ad esprimermi in italiano che nella lingua padre 😀

  34. REfosco

    @ regulus21: per caso il trucco della scheda era quello del nastro adesivo?
    così, tanto per condividere.

  35. Suzuran

    REfosco
    ………è un ristorante molto carino nelle periferie di Trento dove si assaggiano ottimi formaggi e vini.
    Qaundo si inizia a sognare nella lingua d’addozione viene anche più naturale parlarla. Io sogno in italiano.

  36. regulus21

    @REfosco: Sì, era quello 😀

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

© 2024 e io che mi pensavo

Theme by Anders NorenUp ↑