Il fraintendimento è legittimo!
Lei “oggi mi danno fastidio le caccole/coccole!”
..come ci si comporta?
Lui “Una carezza può farti cambiare idea..”
Lei “Come?mi libera il naso?!”
Oppure
Lui “Ti presto un dito?”
Lei “Ecco lo sapevo…io dico coccole e tu pensi sempre ad ‘altro’……”
quella volta a casa mia, addirittura definirla casa e aggiungere l’aggettivo possessivo mia, direi che son due cose stratosferiche. ma anche divertente e spassoso. a casa mia era tutto molto poco ma un sacco divertente, talmente tanto che il tanto ci insospettiva.a noi ci mancava sempre l’asso, il due e il tre, però in fondo al vicolo splendeva sempre il sole dell’avvenire. anche quando piovava. eh, qualcuno ci accusava,perchè sentivano dire che a casa nostra spesso qualcuno diceva: Addà venì Baffone. Noi però tenevamo i cazzi per la testa e a Baffone nemmeno lo conoscevamo.
Comunque, Tonino, dicevo, venne a prendermi per andare nel quartiere a raccogliere le buste della spazzatura perchè c’era lo scipero dei scopatori e quella per noi guaglincielli delle varie bande, era un ottima occasione per guadagnarci una cosa di soldi. Denaro tutto in moneta spicciola che scendendo le scale tintinnava nelle nostre tasche che in quella occasione stranamente non era bucate, ma tutte belle arrepezzate. noi si era felici e contenti.
Anche quando ci stva la festa dei morti noi con le cascettelle dei morti andavamo casa per casa a dire: Fate del bene ai morti. Il più delle volte ci tiravano le scarpe diventate scarpono dietro e dicevano: Jate a ffà mmocca a chi v’è morto. I morti già stavano tutti tristi e dirgli pure le jastemme non li faceva contenti.
Questo invece raccoglievi la munnezza ti compravi a volo a volo una bella marenna tipo sfilatino appena uscito dal forno con la mortadella: mamma d’o carmene, pareva ca te stive facenno una sciammeria, anche stavi incominciando a farti il pesce in mano e dalla mazza usciva quella roba bianca azzeccosache che chiamavano sfaccimma.
Tonino il settimo figlio maschio di Michle ‘o Pazzo tutto sorridente disse: buongiorno. mamma però lo teneva d’occhio perchè Tonino, secondo lei, era carta conosciuta, nel senso che faceva un certo tipo di cose. e mentre mamma mi aveva passato il cazone color cocozza che ormai stava più di là che di qua e accarezzatomi almeno due volte con l’aggiunto di un bacio azzeccoso, Tonino senza badare a noi, iniziò a fare le polpette nel naso. noi qui le caccole le chiamiamo polpette, ma per distingiuerle da quelle che si mangiano, aggiungiamo merda, perciò diciamo:
‘e pulpette ‘e merda a dint’o naso. Qunidi: Chillo o chella sta facenno ‘e purpette ‘e merda a dint’o naso.
All’intrasatto, cioè all’imrpovviso, mamma gurda Tonino e dice: Tonì, stammatina staie facenno a pulezzia d’o salotto, ma sti purpette ‘e mmerda’e staie ‘ncullanno
sotto ll’unica seggia ‘e sta casa. ‘A prossima vota puorteto ‘na cartuscella, accussì ll’azzicca ncoppa.
e nun ce faie vummecà.
Tonino se facetto russo russo comm’a nu jammariello fritto, ma però ce ne ascettemo redenno e pazzianno.
A tre metri ci stva il bancheriello con il mesalo bianco di don Giovanni ‘o Pizzaiulo, mentre sua moglie, donna Maria dava la voce: Mangiatevi ‘a pizza fritta. Chesta nun è solo ‘na pizza ma ‘na rota ‘e carretta. oggi mangiate e pagate tra otto giorni.
Ciao, sono Pat, quella della tesi. Non so, se ti ricordi di me. Scusa e scusate il disturbo. Tempo fa, ti avevo scritto che sto preparando una tesi sulle varie possibilità di comunicazione esistenti, compreso internet, naturalmente. Qualche insegnante, però, mi ha detto che per nominarvi e citarvi, dovrei avere un permesso scritto da te (da voi), o qualcosa del genere. Gulp. E’ vero? Attendo risposta.
Dimenticavo. Gli insegnanti mi hanno detto questa cosa terribile del permesso scritto, tra un complimento e una risata. Per voi. Ora vi cercano in internet tutte le sere, commentano e si domandano a vicenda:”Ehi, hai letto il pezzo di ieri?” Ho creato dei mostri. Vabbè, fammi sapere, che non vorrei essere arrestata.
Ehm… Te la dovrei inviare a “Eio by mail”? Comunque, per farla breve, mi interessa solo sapere se posso consegnare la mia tesi, in cui sono riportati: il “titolo” di questo blog, un pezzo (breve) a caso o probabilmente anche 2, alcuni commenti scelti da me (quindi con il nome di chi li ha scritti), e ovviamente un mio parere ma quello è appena abbozzato poichè ciò che voglio è, soprattutto, evidenziare il vostro modo di comunicare, raccontare, provocare, ecc. Mi interessa solo sapere se posso farlo senza ledere la privacy di qualcuno. Lo so che questa preoccupazione sembra insensata perchè siete qui, sotto gli occhi di chiunque, però, siete tutti “consenzienti” nell’apparire qui,sul tuo blog, ma forse non in qualcosa di scritto che potrebbe persino essere pubblicato. Tutto qui. Io pensavo di poterlo fare senza problemi, ma, come ti ho scritto, qualche insegnante mi ha messo la pulce nell’orecchio… Rispondimi pure con comodità, quando puoi e vuoi. Non la presento domani, la tesi. Grazie per la disponibilità.
Beh, son cose che capitonano
tutto sta a vedere chi dei due avrebbe dovuto produrle e chi riceverle, le c@ccole.
Strapazzami di caccole? Ma dai, ma come si fa a capire una cosa così!
eh, a posteriori son capaci tutti a dirti così, ma provate a dirlo prima!
Son fraintendimenti che accadono dai…
Il fraintendimento è legittimo!
Lei “oggi mi danno fastidio le caccole/coccole!”
..come ci si comporta?
Lui “Una carezza può farti cambiare idea..”
Lei “Come?mi libera il naso?!”
Oppure
Lui “Ti presto un dito?”
Lei “Ecco lo sapevo…io dico coccole e tu pensi sempre ad ‘altro’……”
Cioe’, ti aveva detto “piantala con quelle dita nel naso in cerca di coccole”?
Sei veramente una persona orribile
Le coccole mi ricordano appena sposato. In quel tempo mia moglie me le faceva sempre, adesso le compera gia’ fatte.
È colpa di lei che dice le O troppo aperte 😉
quella volta a casa mia, addirittura definirla casa e aggiungere l’aggettivo possessivo mia, direi che son due cose stratosferiche. ma anche divertente e spassoso. a casa mia era tutto molto poco ma un sacco divertente, talmente tanto che il tanto ci insospettiva.a noi ci mancava sempre l’asso, il due e il tre, però in fondo al vicolo splendeva sempre il sole dell’avvenire. anche quando piovava. eh, qualcuno ci accusava,perchè sentivano dire che a casa nostra spesso qualcuno diceva: Addà venì Baffone. Noi però tenevamo i cazzi per la testa e a Baffone nemmeno lo conoscevamo.
Comunque, Tonino, dicevo, venne a prendermi per andare nel quartiere a raccogliere le buste della spazzatura perchè c’era lo scipero dei scopatori e quella per noi guaglincielli delle varie bande, era un ottima occasione per guadagnarci una cosa di soldi. Denaro tutto in moneta spicciola che scendendo le scale tintinnava nelle nostre tasche che in quella occasione stranamente non era bucate, ma tutte belle arrepezzate. noi si era felici e contenti.
Anche quando ci stva la festa dei morti noi con le cascettelle dei morti andavamo casa per casa a dire: Fate del bene ai morti. Il più delle volte ci tiravano le scarpe diventate scarpono dietro e dicevano: Jate a ffà mmocca a chi v’è morto. I morti già stavano tutti tristi e dirgli pure le jastemme non li faceva contenti.
Questo invece raccoglievi la munnezza ti compravi a volo a volo una bella marenna tipo sfilatino appena uscito dal forno con la mortadella: mamma d’o carmene, pareva ca te stive facenno una sciammeria, anche stavi incominciando a farti il pesce in mano e dalla mazza usciva quella roba bianca azzeccosache che chiamavano sfaccimma.
Tonino il settimo figlio maschio di Michle ‘o Pazzo tutto sorridente disse: buongiorno. mamma però lo teneva d’occhio perchè Tonino, secondo lei, era carta conosciuta, nel senso che faceva un certo tipo di cose. e mentre mamma mi aveva passato il cazone color cocozza che ormai stava più di là che di qua e accarezzatomi almeno due volte con l’aggiunto di un bacio azzeccoso, Tonino senza badare a noi, iniziò a fare le polpette nel naso. noi qui le caccole le chiamiamo polpette, ma per distingiuerle da quelle che si mangiano, aggiungiamo merda, perciò diciamo:
‘e pulpette ‘e merda a dint’o naso. Qunidi: Chillo o chella sta facenno ‘e purpette ‘e merda a dint’o naso.
All’intrasatto, cioè all’imrpovviso, mamma gurda Tonino e dice: Tonì, stammatina staie facenno a pulezzia d’o salotto, ma sti purpette ‘e mmerda’e staie ‘ncullanno
sotto ll’unica seggia ‘e sta casa. ‘A prossima vota puorteto ‘na cartuscella, accussì ll’azzicca ncoppa.
e nun ce faie vummecà.
Tonino se facetto russo russo comm’a nu jammariello fritto, ma però ce ne ascettemo redenno e pazzianno.
A tre metri ci stva il bancheriello con il mesalo bianco di don Giovanni ‘o Pizzaiulo, mentre sua moglie, donna Maria dava la voce: Mangiatevi ‘a pizza fritta. Chesta nun è solo ‘na pizza ma ‘na rota ‘e carretta. oggi mangiate e pagate tra otto giorni.
Ma chesta è n’ata storia.
Coccolala con queste caccole:
http://mammamsterdam.blogspot.com/2010/11/ricetta-delle-caccole-alla-zucca.html
quindi quando te le chieste ti sei infilato un dito su per la narice e le hai prodotto un sassetto.
Ciao, sono Pat, quella della tesi. Non so, se ti ricordi di me. Scusa e scusate il disturbo. Tempo fa, ti avevo scritto che sto preparando una tesi sulle varie possibilità di comunicazione esistenti, compreso internet, naturalmente. Qualche insegnante, però, mi ha detto che per nominarvi e citarvi, dovrei avere un permesso scritto da te (da voi), o qualcosa del genere. Gulp. E’ vero? Attendo risposta.
Dimenticavo. Gli insegnanti mi hanno detto questa cosa terribile del permesso scritto, tra un complimento e una risata. Per voi. Ora vi cercano in internet tutte le sere, commentano e si domandano a vicenda:”Ehi, hai letto il pezzo di ieri?” Ho creato dei mostri. Vabbè, fammi sapere, che non vorrei essere arrestata.
Mandami una mail spiegando bene quel che desideri.
Ehm… Te la dovrei inviare a “Eio by mail”? Comunque, per farla breve, mi interessa solo sapere se posso consegnare la mia tesi, in cui sono riportati: il “titolo” di questo blog, un pezzo (breve) a caso o probabilmente anche 2, alcuni commenti scelti da me (quindi con il nome di chi li ha scritti), e ovviamente un mio parere ma quello è appena abbozzato poichè ciò che voglio è, soprattutto, evidenziare il vostro modo di comunicare, raccontare, provocare, ecc. Mi interessa solo sapere se posso farlo senza ledere la privacy di qualcuno. Lo so che questa preoccupazione sembra insensata perchè siete qui, sotto gli occhi di chiunque, però, siete tutti “consenzienti” nell’apparire qui,sul tuo blog, ma forse non in qualcosa di scritto che potrebbe persino essere pubblicato. Tutto qui. Io pensavo di poterlo fare senza problemi, ma, come ti ho scritto, qualche insegnante mi ha messo la pulce nell’orecchio… Rispondimi pure con comodità, quando puoi e vuoi. Non la presento domani, la tesi. Grazie per la disponibilità.
Ti ho chiesto di mandarmi una mail, per favore. Si trova in alto a sinistra su tutte le pagine.
Ha iniziato la frase con “Ho tanta voglia di…”? 🙂
Mi rimangio quanto scritto al post precedente… Sei decisamente una persona orribile. :o)
mi dispiace. io lo sono più di tutti.