Uno che è andato in america e ha scritto un romanzo su uno che va in america.
Uno che gioca a tennis e ha scritto un romanzo sul tennis.
Ma andate tutti affanculo, va.
E non scrivo queste cose perché leggo delle cose che me le fanno venire in mente, le scrivo perché sento delle interviste a dei personaggi serissimi alla radio, e parlan di questi romanzi che han scritto per decine di minuti, e poi a un certo punto all’intervistatore gli vien in mente di chiedere, ma questo romanzo di uno che va in america: capita mica che sei stato in america? E lui gli risponde, sì, l’ho scritto quando son tornato. Tutti serissimi, a me mi vien da ridere. In vacanza in Latveria, bisognerebbe mandarli.
Stavolta non sono d’accordo. Scrivere di ciò che si sa significa anche, e soprattutto, documentarsi su quello che si sta raccontando. Salgari non uscì mai da Torino, ma riuscì ugualmente a descrivere in modo perfetto costumi, vestiti, modi di vita, territori di luoghi mai visti, proprio perché prima di scriverne si era documentato, e quindi “sapeva” di cosa stava parlando. Talvolta mi capita di leggere romanzi o racconti talmente grondanti di penose e ridicole assurdità e ignoranze su alcuni argomenti (mestieri, scienze, paesaggi, ambienti, persino cibi!) che mi fanno venir voglia di scrivere immediatamente un altro stupidario intitolato “Dilettanti allo sbaraglio” ;-*
io ho sentito uno dire dire: ho scritto un’apocrifo su sherlock holmes serissimo come se fosse l’idea del secolo (ce ne solo almeno settecento di apocrifi su sherlock) che palle! Vado i nLAtveria dallo Zio Doom a presto (poi torno e parlo dell’acciaio inossidabile)
A voi che state lì, e dite di sapere, do tempo fino a lunedi (domani eh!)per dirmi il suo nome: frantumò schemi, note, melodie; agganciò fraseggi a vertigini di tempo. S’innalzò in aria senza ali. Attorcigliò la vita al ritmo del bp(un aiutino: il resto va dimenticato, troppo umano)Chi era? Proibito Internet, un “bravo” a chi sa dirlo.
Lunedì 30 e speravo di leggere il suo nome. Era ‘Bird’, altrimenti conosciuto come Charlie Parker, e morì il 12 marzo del ’55. Un ‘bravo’ a carola, perchè almeno ci ha provato.
Una cosa per Mitì: mi sa che stiamo parlando della stessa cosa da due angolazioni diverso, ma mi sa anche che siamo d’accordo.
Per frank spada: non credo che non ci fosse nessuno che sapesse la risposta: ho paura che non t’abbia cagato nessuno 🙂
Si sa o non si sa? Essere o non essere? Si vive o non si vive?
Io scrivo di ciò che vivo (mentre credo di saperne e di esserci). Giudica chi sa/è/vive altrove e atrimenti…
ok. allora si va tutti affanculo. E poi si scrive un libro?
Io conosco uno che ha scritto un romanzo SULLA carta igienica.
il problema non è sapere, è scrivere
Uh. Allora ho fatto bene a scrivere una raccolta di racconti ambientati a Los Angeles, pur non essendoci mai stato. 🙂
http://www.smeerch.it/2008/04/10/un-bilocale-la-raccolta-completa-in-pdf/
Uno che ha un blog scrive un libro sul blog. :-p
Adesso ti scrivo un commento di ciò che so. Ecco qui:
chi fa falla, chi sa salla, chi scrive vaffa
E non scrivo queste cose perché leggo delle cose che me le fanno venire in mente, le scrivo perché sento delle interviste a dei personaggi serissimi alla radio, e parlan di questi romanzi che han scritto per decine di minuti, e poi a un certo punto all’intervistatore gli vien in mente di chiedere, ma questo romanzo di uno che va in america: capita mica che sei stato in america? E lui gli risponde, sì, l’ho scritto quando son tornato. Tutti serissimi, a me mi vien da ridere. In vacanza in Latveria, bisognerebbe mandarli.
Stavolta non sono d’accordo. Scrivere di ciò che si sa significa anche, e soprattutto, documentarsi su quello che si sta raccontando. Salgari non uscì mai da Torino, ma riuscì ugualmente a descrivere in modo perfetto costumi, vestiti, modi di vita, territori di luoghi mai visti, proprio perché prima di scriverne si era documentato, e quindi “sapeva” di cosa stava parlando. Talvolta mi capita di leggere romanzi o racconti talmente grondanti di penose e ridicole assurdità e ignoranze su alcuni argomenti (mestieri, scienze, paesaggi, ambienti, persino cibi!) che mi fanno venir voglia di scrivere immediatamente un altro stupidario intitolato “Dilettanti allo sbaraglio” ;-*
E uno che ha fatto il ministro scrive un saggio sulla ministra? E quanto torna dal parlamento scrive un romanzo su montecitorio?
La mia ignoranza non ha lacune. Posso scrivere cose superficiali su un numero altissimo di argomenti, percio’ mi astengo…
Fortunatamente non scriverò mai un romanzo ^^
bene
mi ricorda un po’ il grande maestro Pignagnoli
ho trovato solo questo
http://gisy79.blogspot.com/2007/07/pignagnolando.html
io da quando ho conosciuto Pignagnoli, Learco Pignagnoli, sono ancora meno normale di prima
e allora…
“Uno che legge le opere di Pignagnoli e dopo diventa un Pignagnolista”
Il brutto è che c’è gente che non sa un cazzo e lo scrive pure. Tipo io.
C’è un nuovo blog. Magari ti piace, magari no. Cam tu sii.
Magari qualcosa se lo sarà anche inventato.
se Salgari ci avesse avuto l’Internèt chissà che robe, eh
chi sa, fa; chi non sa, insegna.
e tu che vai in treno poi scrivi del treno però eh!
io ho sentito uno dire dire: ho scritto un’apocrifo su sherlock holmes serissimo come se fosse l’idea del secolo (ce ne solo almeno settecento di apocrifi su sherlock) che palle! Vado i nLAtveria dallo Zio Doom a presto (poi torno e parlo dell’acciaio inossidabile)
mioddio zio ho scritto un apocrifo con l’apostrofo!!!!!
pensa solo se quello che è andato in america avesse giocato anche a tennis, in america
T’amo, pio eio!!!
io so
tu sai
egli sa
noi sappiamo
voi sappiate
essi sanno
Quoto Mitì, ma anche tu hai ragione.
A voi che state lì, e dite di sapere, do tempo fino a lunedi (domani eh!)per dirmi il suo nome: frantumò schemi, note, melodie; agganciò fraseggi a vertigini di tempo. S’innalzò in aria senza ali. Attorcigliò la vita al ritmo del bp(un aiutino: il resto va dimenticato, troppo umano)Chi era? Proibito Internet, un “bravo” a chi sa dirlo.
spider man
Lunedì 30 e speravo di leggere il suo nome. Era ‘Bird’, altrimenti conosciuto come Charlie Parker, e morì il 12 marzo del ’55. Un ‘bravo’ a carola, perchè almeno ci ha provato.
pensa che c’era uno che non sapeva scrivere che è riuscito a scrivere un romanzo su uno che non sapeva scrivere.
Una cosa per Mitì: mi sa che stiamo parlando della stessa cosa da due angolazioni diverso, ma mi sa anche che siamo d’accordo.
Per frank spada: non credo che non ci fosse nessuno che sapesse la risposta: ho paura che non t’abbia cagato nessuno 🙂
Quante parole per dire che tu non lo sapevi. In ogni caso, quello che volevo l’ho saputo. Ciao
E allora alla fine scriviamo un libro di proctologia.
Si sa o non si sa? Essere o non essere? Si vive o non si vive?
Io scrivo di ciò che vivo (mentre credo di saperne e di esserci). Giudica chi sa/è/vive altrove e atrimenti…
ma sì, ci andassero tutti. e poi celo raccontano in un bel libro, com’è sto fanculo. tanto non me lo compro.
E gli scrittori che scrivono che scrivono.
…e io che non pensavo che avrei gabbato l’aldilà!