se qualcuno s’era domandato dov’era finito il mio amico vladimir, v’informo che è vivo e sta bene. l’ho incontrato oggi pomeriggio uscendo dal lavoro e m’ha detto che cazzo ti scrivi sul tuo blog, m’ha detto, che quando non c’hai idee tue devi tirare fuori quello che ti dicono gli altri e ti fai bello con la gente a spese mie. ho capito subito che si riferiva a quel post là, andatevelo a leggere se non lo avete ancora letto, io non lo so se ti sembra il caso a te di tirare in mezzo della gente che con il tuo cazzo di blog non c’entra niente, quando non c’hai un’idea che sia una, m’ha detto vladimir. senti vladimir, gli ho detto, ma primo non ti ho citato col tuo nome e secondo che cazzo ci facevi con quel mercedes da coglioni che a momenti mi mettevi sotto? non è che hai la coda di paglia? lui ha abbassato gli occhi, vado a comprar le sigarette, m’ha detto. t’aspetto, gli ho detto. quando è tornato m’ha detto, m’è piaciuto quel post su rutelli di ieri sera. eh, grazie, non è stato un grande sforzo, gli ho detto io. che la palombelli, m’ha detto lui, la palombelli te la leggi su repubblica, la ascolti su radiodue, ti sembra persino una intelligente, m’ha detto vladimir, ma poi se pensi che sta con quel coglione di suo marito, allora ti cascano le palle. che io non lo so, magari la palombelli è cogliona anche lei, non si può mai sapere, ma io non lo direi, che è cogliona, la palombelli. è anche una bella signora, m’ha detto vladimir. ma come fa a stare con quel coglione di suo marito, non lo so. è una cosa che mi urta dentro, pensare che la palombelli sta con rutelli, m’ha detto lui, è una cosa che mi fa star male. che poi magari viene fuori che rutelli è anche uno intelligente dentro casa, è solo quando esce di casa, proprio nel punto preciso sulla soglia, gli viene la coglionìte, una malattia acuta che lo colpisce e ogni cosa che dice o che fa è una cazzata. mi vien da vomitare, m’ha detto lui. vabbé adesso devo rientrare al lavoro, m’ha detto lui, stammi bene e salutami tutti. e se n’è andato.
adesso che ci penso non m’ha mica risposto, su quella storia della mercedes.
Mica scemo, Vladimir. Però anche te devi ricordarglielo, prima che lui sparisca nel nulla.
eh, è che il suo eloquio mi stordisce 😉
ma un settenario?!? 😉
fioretto del sedere
a volte molto più delle parole
ci spiega tutto quanto un bel tacere
stornello atipico.
si canta scaleggiando in salita 😉
dopo il post per mario, che non si chiama mario (che mi sa che non l’ha neanche letto, quel pirillo d’un pirillo d’un mario, che non si chiama mario), mi sta venendo voglia di scrivere anche un post per vladimir, che immagino neanche lui si chiami vladimir, nemmeno mario, immagino.
attenzione che vladimir, lui è un maestro dell’invettiva.
che non ti si ritorca contro 😉
stamattina venivo al lavoro, davanti a me c’era uno con un CLK, che non andava avanti, e io bestemmiavo perché ero in ritardo, e pensavo “certo che questo è proprio un gran coglione”, e subito appresso ho pensato “sarà mica Vladimir??”. Devo smettere di leggere questo blog…
ah, che sogno, la letteratura che influenza il pensiero, la letteratura che influenza la vita 😉
@Massimo
oooops! mi sa di no… ma se mettevi il link andavo subito!
Ah, vladimir lo conosco anch’io, però non so se legga questo blog o quello di massimo. in ogni caso sono d’accordo con eioche, quando s’incazza (o anche solo s’innervosisce) ne spara certe…
vladimir legge, legge tutto. vladimir è uno che sembra che non gliene freghi niente poi un giorno lo incontri e se ne esce fuori con uno dei suoi splendidi monologhi sugli argomenti più disparati. vladimir mi stupisce sempre.