un blog che parla di niente

Quel che so dell’Argentina

Io dell’Argentina non so niente.

Niente.

Cioè, so più o meno quel che san tutti. Peròn, la carne Montana, forse il caffè, i casseroleros, i tangobond, tutte cosette stereotipate che poi alla fine te ne aggorgi che te non sai proprio niente, dell’Argentina.

Anzi no, una cosa la so, dell’Argentina. Una cosa la so perché una volta una mia prozia che però era praticamente mia zia era andata in Argentina. Anzi no, non mi ricordo se era andata in Argentina o se conosceva qualcuno che era andato in Argentina, o se era venuto a trovarla qualche parente dall’Argentina. Ero molto piccolo, non mi ricordo, e comunque non è una cosa importante non interrompetemi che poi perdo il filo non mi ricordo più cosa stavo dicendo porca di una miseria un discorso serio con voi non si può mai fare. Lasciam Perdere. Beh, c’era questa mia prozia che forse era andata in Argentina o forse no, o forse conosceva qualcuno che era andato in Argentina, beh, la cosa importante è che come souvenir dell’Argentina mi aveva portato un barattolo di crema mou.

La crema mou, un po’ come se le caramelle mou avessero la consistenza della nutella.

Che poi da quella volta lì, avrò avuto cinque anni, io la crema mou non l’ho più trovata da nessuna parte. Io da quando avevo cinque o sei o sette o otto anni ci ho avuto questo miraggio della crema mou, o come lo chiaman gli Argentini, il dulce de leche, senza poterlo mangiare. Non si trova da nessuna parte. Tranne dentro alcuni dolci, la torta mou dell’ikea, il mars, ma non è la stessa cosa.

L’immergere il cucchiaio in quell’oro marrone è un’emozione unica.
La crema mou. Ecco già adesso solo a scriverlo mi aumenta la salivazione. Lo sapevo che non ne dovevo parlare.

E comunque te vatti a sapere come sono i processi mentali della gente me compreso, io adesso mi basta che sento dire Argentina io penso alla crema mou, o come lo chiaman loro il Dulce de Leche.

E infatti c’è chi dice che io ho lasciato la banca perché a forza di sentir parlar d’Argentina mi sarebbe venuta un’emorragia salivaria. Ma sentile queste malelingue.

Beh, se lo volete sapere, sonetti quest’anno è stato in Argentina.

Qualche giorno dopo il suo ritorno mi è arrivato un corriere SDA.

Un chilo di Dulche de Leche.

Un chilo.

È durato due settimane. Dovevo mangiarlo veloce, che non era a lunga conservazione. Non ho fatto fatica, comunque, se v’interessa.

So un’altra cosa dell’Argentina. Che Wilcock era Argentino. E Che Borges era Argentino.

Borges, c’è scritto nell’introduzione del primo dei due Meridiani delle Opere Complete, faceva pasti di stoica semplicità: invariabilmente riso al burro, verdura cotta, frutta e ogni tanto un cucchiaio di dulce de leche di cui è ghiotto.

Borges mi è simpatico.

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42 Comments

  1. stark

    Borges è ‘simpatico’ anche da queste parti. Uno dei due libri che hanno accompagnato il sottoscritto per la via dell’Oriente era suo, per dirti. 🙂

  2. Giovanni B.

    Oddio. Per carità. A me francamente non piace, ma lì in Argentina effettivamente dev’essere considerata una prelibatezza (w la nutella, comunque!).
    Anch’io conosco una persona dell’argentina, e ogni santa volta che viene qui in Italia, porta a me e alla mia famiglia questi bidoni di Dulce de Leche! E noi, che non lo mangiamo assolutamente, non sappiamo a chi diamine rifilarlo… un po’ va a finire ai parenti, un po’ viene offerto agli amici… ma ne avanza sempre un po’ a casa. A proposito: ne vuoi un po’? 😉

    …per il resto, e non per farti venire l’acquolina in bocca, questo argentino mio conoscente ci porta anche un altro prodotto tipico, che già solo il nome mi fa rabbrividire: il Dulce de Batata!!!

    buon appetito a tutti!

    Giòòòòò

  3. Giovanni B.

    affare fatto, allora. Aspetta che ti preparo un bel pacco… 😀

  4. pas

    sotto l’ex ufficio dove lavoravamo io e filter, il barista argentino deliziava spesso i suoi clienti con il dulce de leche appena fatto.
    se mai capiterai da bologna fatti sentire, che ne ordiniamo un pò…

  5. eìo

    ma ti è simpatico per i suoi libri? 🙂

  6. stark

    Essenzialmente sì. Anche se un po’ lo odio, a causa della consapevolezza che non sarò mai come lui.

  7. eìo

    beh, l’esser ciechi non mi sembra una cosa così desiderabile. se proprio dovessi esserlo, preferirei esser devil…

  8. giovanni

    Yo tambien soy un sueno fugitivo que dura
    unos dias màs que el sueno del prado y la blancura

    [Borges, dopo un po’, stucca. Certe poesie ricalcate sono però molto belle]

  9. eìo

    favorisco volentieri! 🙂

  10. Bruce C.

    Argentina Salata

    Anche io avevo un prozio emigrato che fece fortuna in Argentina. Io però in Argentina ci sono stato e mi sono fatto un lungo giro. Quando ero più spensierato e avevo tempo.
    Il dulce de leche non mi piace ché è troppo dolce. Io sono per il salato.

    Se ti interessa un altro punto di vista salato, anzi salatissimo, sull’Argentina lo trovi su questo mio post di qualche tempo fa.

  11. FulviaLeopardi

    1 kg di cioccolato in due settimane? Non oso immaginare le conseguenze…
    [io mi stufo dopo il primo morso]

  12. ninasoares

    Perchè non ne mandate un pò al cardinale Pio Laghi? Magari rivive un pò i vecchi tempi…

  13. SmokingPermitted

    Io dell’Argentina ricordo solo il cordero.
    Cordero cordero cordero a pranzo cena e colazione. Sempre cordero.
    E bife de chorizo. E cioccolatini della pasticceria Laguna Negra
    Yum.

  14. ninasoares

    Pio Laghi fu, negli anni settanta, e quindi in pieno periodo di “sparizioni forzate”, Nunzio Pastolico in Argentina. Si dice fosse prodigo di dolcini e pacche sulle spalle verso i torturatori…

  15. sonetti

    fior di dolores
    dulce de leche a secchi per qualcuno
    ma c’è chi preferisce gli alfajores

  16. IlaLuna84

    Non sono fatta per la crema mou. Cioccolato forever! E fondente, se possibile! 🙂

  17. eìo

    pas, è difficile, ma se ci vengo vengo apposta a trovare voi e abbuffarmi di dulce de leche.

    giovanni, stucca? ma che dici? 🙂

    Bruce C. me lo ricordo quel post lì, in effetti erano proprio i primi tempi che ti seguivo.

    FulviaLeopardi non si tratta di cioccolato, ma di mou. il cioccolato, in confronto, è salato. persino quello kinder, per dire

    sonetti, te sei colpevole e lo sai, e di questo ti ringrazio. mai abbastanza.

    ninasoares: sai che non ho idea di cosa tu stia parlando? veramente.

    chiaraaa che cos’è il cordero?

    Dulce de Leche: Yum!

  18. eìo

    Yum! vuol mica dire che sei una testa rossa che viene da marte?

  19. eìo

    mi scuso della mia beota ignoranza. oi oi. 😉

  20. FulviaLeopardi

    Pardon, l’ignoranza 🙂

  21. sonetti

    fiore dei draghi
    in cile fu ruini a benedire
    in argentina invece fu pio laghi

    fiore nel cesso
    pio laghi già pigliotte e se n’andotte
    invece dove sta l’ruini adesso?

  22. faffo

    dù cose:
    1.il mio amico dieguito in argentina m’ha insegnato a mangiare il dulce de leche spalmato sulla banana. E’ la morte sua.
    2.tieniti forte, ma capita di trovare il dulce de leche anche in italia, soprattutto nei supermercatoni. ad esempio, io l’ho trovato in uno che ci ha una S lunga nel nome. yip!

  23. Anonimo

    confermo la possibilita’ di trovare il dulce de leche in italia, personalmente nei supermercati normali non mi e’ mai capitato ma nei supermercati etnici si’.
    il che mi fa ricordare che ne ho un vasetto da qualche parte che non ho ancora avuto il coraggio di assaggiare, temo sia troppo dolce, anch’io sono piu’ da cioccolato fondente (fortuna che il vasetto e’ a lunga conservazione!)

    blogex

  24. sonetti

    fior di linguisti
    barattolo di vetro solidale
    se tu non te lo magni, perché acquisti?

  25. paolo beneforti

    Poi un giorno, disegnando un labirinto di passi tuoi per quei selciati alieni ti accorgi con la forza dell’ istinto che non son tuoi e tu non gli appartieni, e tutto è invece la dimostrazione di quel poco che a vivere ci è dato e l’ Argentina è solo l’ espressione di un’ equazione senza risultato, come i posti in cui non si vivrà, come la gente che non incontreremo,
    tutta la gente che non ci amerà, quello che non facciamo e non faremo, anche se prendi sempre delle cose, anche se qualche cosa lasci in giro, non sai se è come un seme che dà fiore o polvere che vola ad un respiro.

    ps: sui crimini di Pio Laghi, oggi esponente di punta del Vaticano, cfr Massimo Carlotto, “Le irregolari

  26. fmf

    Qui a Torino c’e’ l’Associazione Argentino Italiana che ne spacciava al paio di feste argentine a cui son stato.
    Immagino sia contattabile, nel caso, eccoti i dati:
    Associazione Argentino Italiana
    via Porpora, 39/8
    10155 Torino TO
    Italia
    Telefono: +39 11 246-3375
    Spero serva.

  27. eìo

    azzarola quante cose ci son da sapere! grazie a tutti per i commenti. veramente. adesso m’informo sia su Pio Laghi, sia sulla reperibilità del dulce de leche in loco.

    e grazie anche a chi mi ha scritto privatamente. poi rispondo. colle mail, son lentissimo, che ne ho sempre di arretrate 🙂

  28. eìo

    wow! grazie! chissà se hanno gli alfajores! 🙂

  29. yzma

    dopo il riso in bianco e la verdura cotta, una botta di trasgressione ci voleva per il borges, eh :0)

  30. Melpunk

    anche bioy casares

  31. eìo

    già il riso al burro mi sembra esagerato, ma se c’è scritto sarà vero. io ci avrei messo dell’olio extravergine di oliva 🙂

  32. eìo

    eh beh per forza. 🙂 ben tornato online 🙂

  33. iri

    prova il gelato al dulce de leche! è meraviglioso

  34. adrian

    Assagiate anche il dulce de leche col formaggio fresco.

    Oltre al dulce de leche c’è César Aira, un autore argentino molto prolifico che là va per la maggiore. In Italia è stato tradotto solo un libro suo: “Ema, la prigioniera”, ma pare che dal prossimo anno, finalmente, usciranno alcune cose con Feltrinelli.

  35. eìo

    uhu! Adrian, e a quando qualcosa di tuo? Aspettiamo fiduciosi, perché Restituiscimi il cappotto ci è piaciuto davvero molto!

  36. adrian

    yo soy muy lento, ma se tutto va bene il prossimo anno esce un libro con la Nottetempo.
    Quando si parla del dulce de leche mi ricordo subito dell’infanzia, anche se adesso non riesco a mangiarlo per problemi di fegato. I miei ricordi d’infanzia sono infarciti di dulce de leche. Succederà anche a voi con la nutella.

  37. eìo

    bene! sono contento. Ginevra Bompiani e quelli della Nottetempo stanno facendo un bel lavoro. Ti tengo d’occhio, eh!

    Pensa che il mio cane che ho avuto per tutta l’adolescenza si chiamava proprio Nutella. eh, l’immaginario dolciario… 🙂

  38. Pusher di crema mou

    Il dulce de leche si trova anche in Italia!!!
    Lo vende la “Paranà alimentare sas”
    Barattoloni da 850gr, ne mangio uno la settimana…

  39. marcela

    Sono Argentina, se qualcuno sà dove posso trovare produtti argentini….. ringrazio mille. Anche se solo sia Dolce di latte. Mi mail marci_verona@hotmail.com
    Ciaoooooooooooooooo

    Per piacere …se è lontano da Verona…meglio lasciamo perdere….

  40. Anonimo

    …qui c’è la ricetta di questa prelibatezza!!!!….buon appetito!
    http://calmeetcacao.blogspot.com/2007/10/dulce-de-leche.html

  41. Beatriz

    Ciao sono Beatriz nata in Argentina e figlia di due italiani meravigliosi che dopo la guerra erano immigrati in questa altre tanto meravigliosa Argentina di qui voi non conoscete molto ma noi Argentini sapiamo tutto della vostra terra che mi ero illusa che fosse anche un po mia visto che miei genitori e quelli di tanti argentini cosi tanto adoravano e anche noi ma quando sono venuta in italia ho capito che noi Argentini non rappresentiamo un bel niente per voi e questo devo riconoscere che mi fa ancora male ma comunque ho nel cuore sempre quella Meravigliosa e amata terra dei miei genitori se vi capita di andare in Argentina troverete oltre al dulce de leche e ai libri del grandissimo Borges un popolo che vi ama ciao a tutti

  42. transit

    eh dell’Argentina conosco tutti i calciatori che quando da lì venivano qui tutti a dire: Oriundi. io però non ho mai detto a un argentino della mia squadra del cuore: Tu sei oriundo. semmai gli dicevo: El capezon, o il nigno de oro, o il Pocho. una volta mi è scappata la pampa e il lazo. eh, però Milito potevamo prenderlo. Presidè vogliamo rinverdire i fasti o vogliamo campare di ricordi quando c’era lui a trattare la palla alla maniera di dio? che poi questo interrogativo mi scoccia mlto, quasi quasi lo scancello.

    dell’Argentina ho tre anzi quattro libri di Borges.
    poi un mio amico andò in vacanza in Brasile e conobbe un argentina con cui ha avuto un figlio, poi mi sebra l’0abbia sposata e poi basta, perchè noi due non ci vediamo più da un sacco. in quel periodo lì, di questo mio amico Pasquale che andava avanti e indietro per l’italia e l’argentina io quasi quasi volevo scrivere un libro, ma non sapevo niente dell’argentina che nei manuali di scrittura cerativa la prima cosa che ti dicono non appena entri, ti dicono: scrivi di quello che sai.
    poi volevo vedermi il film di Madonna su Evita Peron, però mi scocciava e non l’ho visto.
    però ho letto degli articoli su Evita e Peron che questi argentini subito a piangere per questa Evita che sembra la madonna, non la cantante, che loro chiedono a Evita: Evita fai qualcosa per noi. e loro, gli argentini a piangere per Evita. non ricordo se Peron era già morto.
    alla fidanzata moglie del mio amico Pasquale, cioè Claudia io non ho mai detto: Oriunda.
    E neanche a Camoranesi ho detto oriundo.
    con tutta questa emigrazione e permessi di soggiorno stiamo ancora a dirci oriundi.
    può anche darsi che stasera segna Lippi fa entrare Camoranesi e lui che non è oiù oriundo ma non canta l’inno antipatico alla Laga del Boss, segna Camoranesi.
    eio non mi credevo che sapevo tutte ste … cose dellargentina Juniores.
    Ah, mò mi scordavo una cosa tremenda che ho visto.
    forse un anno fa un mio amico, Angelo per la precisione mi ha dato un film in dvd sull’Argentina che L’Argentina stva talmente rovinata che la gente non poteva permettersi neanche un piatto di pasta. una volta si diceva: La cina è vicina. invece, credo che è l’Argentina non a essere più vicina rispetto alla cina, ma è l’argentina che sta qui, progressivamente in Italia specie il regno delle due sicilie. Basta, pare che non so neinte altro. per esempio. a settembre o nella primavera prossima il governo dei bugiardi e dei corrotti e corruttori fa un altra manovra economica per ripianare il deicit pubblico, mentre ai privati, scuoe e sanità, alle banche e allae casse papali il governo elargisce soldi a palate. Infatti papa benedetto ha detto al capo del governo: Se vuoi che ti dia la santa comunione devi sborsare, mica l’ostia del corpo e del sangue di cristo la dò così a un divorziato qualunque.
    volete saperlo da me, e chè mò faccio l’indovino?
    ah, perché lo stato italiano deve dare tutti sti denari a un altro stato che non c’ha industrie e nè produce neanche una spilla di nutrice e non ci offre neanche un caffè di mattina? questo stato è oriundo, extracomunitario o un gran furbone? forse a pensarci bene lo stato vaticano conosce e serve la santa messa in latino. eh, quando si dice La Cultura di una lingua morta.
    PS. In questo momento mi sta chiamando. Chi?, direte voi. e’ Ipazia, la fiamma del mio amore, sta lì tutta sbrindellata nella stanza del computer. ha tutti gli occhi incavati, devo medicarla. però, dimagrisce a vista d’occhio. sta un pò giù, lei che è sempre forte e tosta. scrivo queste cose e per distrarla e farmi fare la critica le leggo a lei. Ipazia non ha peli sulla linguia e così discutiamo, quando è possibile, vicino al mare e ciò si che le piace molto. Ipazia per esempio di Evita e Madonna e anche di Sivori, Maradona e il Pochi Lavezzi e Messi e Camoranesi non sa niente, ma io le ho detto: stati buona e tranquilla, mica devi sapere tutto. la matematica, l’astronomia e la filosofia abbracciano anche il non sapere, il non sapere tutto è un altra sfida. e altri mondi.

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