Camion
che superano altri camion
che vanno
più o meno
alla stessa velocità
e che poi vengono superati
dagli stessi camion di prima
che vanno
più o meno
alla stessa velocità
mentre io
dietro
scrivo poesie
di tristezza
con dentro i santi
e le madonne.
Deus ex camion.
AHAHAHAH!
“Camion
che superano altri camion”
Per me è destinato a entrare nella top 5 degli incipit poetici.
Smart parcheggiata vicino a due SUV
tu cerchi un posto per la tua utilitaria
ti avvicini con un sorriso colmo di speranza
e scrivi poesie di tristezza
con dentro i santi
e le madonne.
🙂
Lavoriamo per poterci comprare un’auto per andare a lavorare; e mentre andiamo a lavorare in auto, vediamo camion che superano altri camion, che poi li risupereranno, e in amore andranno molto più lontano.
Ieri sono andato a Pompei. Sono uscitodi casa e con l’auto con le gomme nuove ho imoccato l’autostra che ti porta fino a giù, però visto che dovevo andare a Pompei, sono uscito nei pressi del casello che mi avrebbe portato a Pompei. Non ci sono andato a Pompei per il santuario dove ogni anno dalla metropoli partono a piedi migliaia di persone per raggiungere il santuario e chiedere una grazia. Le persone che vanno a Pompei o ci vanno per ricevere una grazia che ti questi tempi fa molto comodo o ci vanno, come i turisti, per recarsi agli scavi. Ci mancavo da tanto a Pompei e così, poiché volevo sincerarmi di persona del passaggio della storia e delle rovine ai piedi del Vesevo(Silvia rimembri ancora), non sono andato fino a giù giù di fronte a l’Africa, ma sono uscito in quel tratto dell’autostrada che da lì a poco mi immetteva nelle vene di Pompei. Sull’autostrada però per tutto il tempo occorso per uscire dove dovevo uscire davanti a me c’era un camion che si dava il cambio con un altro camion. Si, mi son fatto sentire, anche con le madonne e i santi, ma non c’è stato verso di invertire la rotta(d’altronde, anche se avessi voluto, non potevo invertire il senso di marcia: ameno che non fossi uscito molto prima di Pompei), e così ho proseguito. Nel frattempo, poiché nell’abitacolo della mia auto, sono comparse d’improvviso due figure, precisamente quelle di Giacomo Leopardi e Margherita Hack e dopo una lunga discussione sulla morte e la santificazione e ho scritto quanto segue:
A Giacomo Leopardi
Tu, il poeta a me più caro,
minatore di parole, oh mio Giacomo.
Tu, calotta di emozioni, cuore stretto,
assetata bocca di luna.
Tu, martire laico, predestinato
bicchiere colmo di dolore.
Tu, cieco innamorato,cavaliere
dell’erranza, d’amor non corrisposto.
Tu, cielo di stelle, a cui giungerò
nel riverbero della polvere lunare.
Tu, cristallo purissimo, anelito notturno,
strapiombo mortale di vita.
A Margherita
Terra
pianeta donna
violentato mondo.
Margherita
Stella cocchiera
dell’immenso.
Anche i camper ispirano tanto simili poesie.
Piaciuta molto.
Struggente, mistica, trascendente.
“scrivo poesie/ di tristezza/con dentro i santi/ e le madonne”.
La miglior chiusa di sempre, contenente, peraltro, l’universale comportamento umano.
Io ti voglio molto bene per queste cose
E poi danno il Nobel per la letteratura ad autori del terzo mondo che nessuno ha mai letto e che non si capisce cosa vogliano dire !
Ma in effetti è abbastanza una vergogna.
scrivo poesie
di tristezza
con dentro i santi
e le madonne.
Mi sembra una cosa triste. Poi con i santi e le madonne sembra pure un quadro dei musei vaticani, con le capre, i mantelli e l’iconografia cristiana dell’ottocento. Cosa ti ha condotto a simili similitudini? Abiti vicino ad una chiesa? Io dico sempre che è ora di farsi una vacanza. Negli USA i sorpassi durano ore, perché tutti vanno al limite della velocità consentita. Anche qui i camion.