A me sembra come quella che , quando ero piccola, chiamavo la “stanza della nebbia”. In pratica era per farmi passare il raffreddore, alle terme. Non ho mai ben capito cosa ci sparassero dentro…
Ho riscoperto, tornando a Nord, molto più spesso di prima, la Galaverna. Sembra il nome di una dea o di una fattucchiera ma non è altro che nebbia ghiacciata in cui ti ci puoi specchiare. Un giorno mentre correvo ho visto il mio viso tirato proprio lì in mezzo alla nebbia e mi sono spaventato e non è ancora niente rispetto a quel che trovi la mattina dopo quando la Galaverna si scioglie e a “rubata” per terra: uno strato di ghiaccio spesso e uniforme da far ingolosire i bobbisti!
Mi stupisco sempre.
Che bella. Lo sai che secondo me sei diventato un Bravo Poeta? E poi io ho nostalgia delle sigarette vere e quindi io questa poesia l’ho trovata di un poetico che io non lo so ecco.
Intensa! 🙂
Non è
proprio poesia,
è più
come se qualcuno
si fosse fumato Foscolo.
Le sigarette di Dio.
Non è
neanche fumo,
è più
come se qualcuno
mi avesse incendiato l’auto.
A me sembra come quella che , quando ero piccola, chiamavo la “stanza della nebbia”. In pratica era per farmi passare il raffreddore, alle terme. Non ho mai ben capito cosa ci sparassero dentro…
il mio paesello ovattato, bello fino a quando non devi uscire con l’auto.
Ho riscoperto, tornando a Nord, molto più spesso di prima, la Galaverna. Sembra il nome di una dea o di una fattucchiera ma non è altro che nebbia ghiacciata in cui ti ci puoi specchiare. Un giorno mentre correvo ho visto il mio viso tirato proprio lì in mezzo alla nebbia e mi sono spaventato e non è ancora niente rispetto a quel che trovi la mattina dopo quando la Galaverna si scioglie e a “rubata” per terra: uno strato di ghiaccio spesso e uniforme da far ingolosire i bobbisti!
Mi stupisco sempre.
Che bella. Lo sai che secondo me sei diventato un Bravo Poeta? E poi io ho nostalgia delle sigarette vere e quindi io questa poesia l’ho trovata di un poetico che io non lo so ecco.
Adoro il tuo stile.