Ero lì in ufficio, da solo, era passato l’orario di apertura, mi son detto Adesso mi prendo dieci minuti e mi metto a scrivere. Dopo poco è entrato un cliente e allora ho chiuso il quaderno, poi mentre c’era questo cliente è arrivato un altro cliente, e poi ancora un altro, e poi ancora un altro, e dopo che son andati via tutti mi son detto Che cosa stavo facendo? Ah già stavo scrivendo, mi son detto, solo che non mi ricordavo più che cosa stavo scrivendo, Porcoboia m’han fatto perdere il filo, mi son detto da quasi incazzato, e allora ho preso il quaderno per vedere cos’avevo scritto, e ho visto che non avevo ancora scritto niente.
Alla ricerca del filo perduto…hai mai pensato di usare un registratore? Io quando perdo il filo lo cerco pigiando prima il tastino Rew e poi Play. Quando il registratore non funziona è perchè troppi fili l’hanno incasinato. (Mal comune, Minotauro).
Me lo immagino Eio in versione Dale Cooper che detta le sue elucubrazioni al miniregistratore, con la sua sintassi…Eiotica;-)
Me lo immagino il cliente silenzioso che lo sorprende mentre, rapito, si lancia in una tirata da postare per il nostro diletto.
Me lo immagino il suo, anzi qui proietto, il suo capo o socio che gli suggerisce di prendersi un periodo di aspettativa, sai com’è, la gente “parlano”, ti hanno visto parlare da solo…
Per fortuna che esiste ancora chi, come Eio, ma Anchéio, che scrive sui quaderni.
@ Arianna, io conoscevo il detto “Mal comune, Pippo Baudo”, il tuo è evidentemente più filologico.
Filo di lana, fil di ferro e filo spinato; filo e, filare; filonare che si andava lungo la spiaggia o al cinema dopo la questua o per locali in cerca della donzella con cui ballare e amoreggiare; il filo rosso e il filo nero in una lotta mortale, per lo sbocciar della vita agra(un ciao a lucianone bianciardi; il filo sopra Berlino; il filo spaziale e quello interdentale; la donna è mobile ma necesità filarci;il filo del discorso inciampa, farfulla, s’adagia sulla punta della lingua e si ferma sulle labbra e, si spezza, si perde, precipita, spicca il volo, impolode, frantuma in grano e chicchi di bontà e indulgenza per sè;lasciando alla malora il filo della cattiveria a “buon” mercato. Il filo di Arianna si è perso proprio stamattina, mentre tutti a rovistare per scovarlo, uscendo di casa e, scendendo le scale, volavo insieme ai pensieri di questa bella nostra vita di salvifiche dimenticanze.
Transit? Ford Transit?
Ford Transit Gloria Gaynor
Come ti capisco…
Io invece ho sempre detto: mal comune… va bene a te, ma perchè a me, porca putrella?
Porca nutella, se spalmata sul corpo…(si potrebbe andare avanti all’infinito…spalmare)
potrei leggere i post su internet, messaggiare con qualcuno, litigare con mia madre e vedere la tv, tutto contemporaneamente, senza mai perdere il filo su nulla.
è una dote di noi donne. il maschio non ci arriverà mai.
bisogna scriversele le cose, per non dimenticarle: chi non ha testa, abbia carta !
Infatti, quando ci si sposa la donna porta la dote, l’uomo non ce l’ha.
certe volte trovo dei titoli proprio carini, ma dentro non mi viene da scriverci niente
Tu mandameli, a me se son in vena mi vien in mente ogni sorta di stronzate 🙂
Bravo! Sai cosa ti dico???
…mmm …ecco, sì! …ummm…
…che c’è?
avevi bisogno di qualcosa?
…cosa ci faccio su questo blog?
Faccendo un mix dei consigli che ti hanno commentato ti proporrei di farti una segretaria (donna) munita di registratore.
“Farti” nel senso di assumere… 🙂
D’ altra parte, se i clienti hanno sempre ragione, qualcosa la perdiamo sempre, a volte proprio sul più bello. Per fortuna, la concentrazione può tornare più tardi, gli affari a volte no…