un blog che parla di niente

Nove cose che devi sapere sulla rinosettoplastica

1.
Eran cinque anni che mi dovevo fare operare al naso, però poi dicevo, ma no, cosa vuoi operarti al naso, hai vissuto trenta e passa anni con questo naso qua che respira male, che è rotto da quando eri piccolo, cosa vuoi operarti. Poi in primavera, sarà stato aprile o maggio, mi son deciso, e m’han messo in lista, come fosse un trapianto.

2.
Il dottore m’ha detto che non sapeva quando sarebbe stato, se era luglio, se era ottobre, poi m’han chiamato per l’unica settimana dell’anno in cui ho l’ufficio chiuso. Guarda te le coincidenze.

3.
Ero un po’ preoccupato, visti i tempi lunghi, mi dicevo Sarà mica un trapianto? Io non lo voglio mica il naso di un altro, magari di un morto che aveva autorizzato all’espianto del naso.

4.
Poi ci pensavo, magari era uno che aveva un naso bellissimo, che funzionava benissimo, e magari il dottore gli aveva detto che nel caso malaugurato che gli fosse successo qualcosa di fatale, non sia mai, ma nel caso malaugurato che gli fosse successo, sarebbe stato molto generoso da parte sua donare il suo naso, veramente un gioiellino di naso, a chi era stato meno fortunato di lui.

5.
Dolore non ne ho sentito, solo fastidio, che per tre giorni devi portare i tamponi nel naso, ti senti il naso pieno come se fossi raffreddatissimo, solo che non ti puoi soffiare. Solo fastidio, respirare dalla bocca per tre giorni, dentro l’ospedale, tre giorni di cui uno è ferragosto, insieme a uno che è caduto dal cavallo e si è spaccato il naso in due, e insieme a uno malandato, sporco, rumoroso e un po’ matto che doveva stare in un altro reparto ma non c’era posto. Però dolore no.

6.
Quando ti tolgono i tamponi, che a vederli son delle cose grandissime e non hai idea di come facessero a starci dentro il tuo naso, quando te li tolgono è una roba che ti sembra di essere risorto, una roba che quasi quasi me li farei rimettere per provare quella sensazione lì di quando te li tolgono. No, magari no.

7.
L’altro giorno son andato a farmi visitare dal dottore che m’ha operato, m’ha detto che va tutto bene, m’ha tolto l’archetto di metallo che mi teneva insieme il naso e ci ha messo al posto dei cerotti, che devo tenere quattro o cinque giorni, solo per evitare che il naso gonfi troppo. A guardarmi, adesso, senza l’archetto, mi sembra che il mio naso assomigli molto a quello che avevo, però è un po’ diverso, è un po’ più dritto sia visto da davanti che di profilo, solo mi sembra un po’ più grosso.

8.
Si vede che non ne han trovato uno della mia misura, mi son detto. Però, quelli che si fan operare al naso, che si fan fare la cosiddetta chirurgia estetica, di solito se lo fan mettere più piccolo. Io invece.

9.
Comunque mi hanno detto che quando mi son svegliato dall’anestesia totale avevo un forte accento di Macerata.
Poi, dopo un po’, è passato.

13 Comments

  1. SpeakerMuto

    Sistemare il naso si definisce “setting”.

  2. Cica

    ecco, adesso mettono in lista d’attesa anche me. Che non ho mica paura dell’intervento, solo dell’anestesia. No, perchè penso: e se non mi sveglio? E se invece mi sveglio e ho l’accento calabrese che non son mica capace di parlare calabrese? Son cose che preoccupano….

  3. Mitì

    Pensa se ti davano il naso di Jean-Baptiste Grenouille

  4. Frator

    Eccerto quando ti macerano il naso si assume l’inconfondibile accento cadenzato di Macerata e si riesce pure a vedere lo sferisterio…dove sale alta una filastrocca: “e a me mi girano, girano, girano, sapessi come mi girano….”

  5. luke

    ma guarda un po’, tre settimane fa mi son rotto il naso (e tagliato soprattutto) per una caduta, adesso pare che l’operazione prima prevista forse non serve. poi capito nel blog e tu guarda, i casi della vita.
    siamo sintonizzati.

  6. mgg64

    Sono stata a Macerata ho incontrato uno che aveva un forte accento di Cuneo. Sai niente?

  7. Zerodx

    Si ma non ci hai detto se ora respiri bene o se non è cambiato niente.

  8. cq

    A me quell’idea di vederli martellare il cervello mi blocca un cicino.

  9. Alessandro

    non l’ho ancora capito. è che secerno muco. dicono che è normale per un po’ dopo l’operazione. poi chi lo sa. spero di diventare dio.

  10. B

    Noi qui si era in una apprensione abbastanza intensa, per le sorti del tuo naso e di quello che ci stava attaccato. Ecco, nel capoverso 10, qui ci piacerebbe sapere come sta quello che ci sta attaccato, al tuo nuovo naso. Perché l’anestesia totale certe volte cambia le persone, che diventano diverse in tutto tranne che nel naso, magari. E poi nel capoverso 11 qui si attende di sapere se il nuovo naso piace a chi deve piacere davvero, e magari non lo sapeva, che avresti avuto un nuovo naso, diverso, chissà di chi, all’inizio, quando ha deciso di averti davanti tutta la vita, Alessandro. Ecco, noi qui ci se ne vorrebbe sincerare, perché c’era una puntina di egoismo autocelebrativo nei capoversi precedenti, e anche una manciata di solipsismo, una sortina di elefantiasi del soggetto, che c’è da capire però, visto che il naso è ancora gonfio. Comunque nell’Arancione si palpitava e ora si è più sereni, ecco.

  11. Lucia

    Con i nasi nuovi bisogna fare amicizia, e ci va del tempo, come con gli amici veri, quelli che ti fanno respirare in mezzo allo smog della vita.

  12. Giulia

    Alessandro Vasil’evic Gogol’,
    “Il naso”

    saluti marchigiani da Magerada

  13. signoradicampagna

    pensa che fortuna svegliarsi al mattino accanto ad un uomo arcobaleno.

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