un blog che parla di niente

Non di quelli che comprano i mobili antichi

Ma te che conosci tanta gente, te sai mica di qualcuno che gli interessano i mobili antichi, che io ho un divano antico, avrà sessanta settant’anni, è proprio antico, ce l’ho di là, te lo faccio vedere, che per me, alla mia età, comincia a essere un po’ duro, e io lo venderei volentieri, per comprarmene uno moderno, anche da poco, ma un po’ più morbido, vieni di là, te lo faccio vedere, nel granaio, vedi, questa parte qua della casa l’ho presa in eredità, solo che non vengo tanto, ci tengo le piante nell’inverno, qua senti come fa freschino, con questi muri c’è la temperatura costante tutto l’anno, e le piante nell’inverno stanno bene, e ci ho messo anche lì, il divano, lo vedi? figurati che è di un pesante, pesante come un trono, ho dovuto tirarlo con una corda, l’ho legata li sotto è ho tirato, dalla cucina poi nel giardino e poi qui dentro, spero di non averlo rovinato, che è antico, magari vale anche dei soldi, te pensi di conoscere qualcuno che magari vuol comprarlo? ma non quelli che comprano i mobili antichi, perché quelli lì mi han detto di fare attenzione, che vengono a vedere e poi ti fregano, ti prendono il divano e poi ciao, te non li vedi più e ci rimetti anche il divano.
Certo è un po’ da rifare, tutta l’imbottitura è da cambiare e anche il legno si vede che è usato, ma per forza, è antico, avrà sessanta settant’anni, ma è bello, ce l’abbiamo qua da quando ero piccola, se te conosci qualcuno che può essere interessato, ma non di quelli che comprano i mobili antichi eh, che quelli lì, coi tempi che corrono, se conosci qualcuno me lo dici?

11 Comments

  1. Frator

    “Chippendale, ecché vol dì?” mi dicevano quando volevo “sistemare” la mobilia che fu di mia madre. Non mi erano mai piaciuti, in verità, con tutte quelle venature storte che, a guardarle bene, apparivano dei mostri per niente rassicuranti. Mi ero spaventato molto da bambino per quelle presenze in casa e anche in età adulta non mi facevano stare troppo sereno. Ma erano mobili dei miei, del loro matrimonio, della loro vita, dei loro gusti e sono rimasti con noi per più di mezzo secolo e anche quando quella casa si è svuotata degli affetti umani a me più cari, loro hanno continuato a compiere,in solitudine, il loro servizio di rappresentanza. Io la casa non la volevo vendere, non volevo sbarazzarmi dei miei mostri. Ogni tanto li andavo a trovare, li toccavo e ci parlavo pure, insomma, erano diventati la mia memoria!Però, una decisione la dovevo pur prendere! Non si poteva mantenere, in questi tempi bui e incerti, una casa vuota solo per conservare dei ricordi, per questo siamo dotati di una cassaforte chiamata cuore, cervello e di quella cosa indefinibile che prende il nome di anima e così, a malincuore, ho deciso di venderla. La casa la volevano tutti ma i mobili no, nessuno sapeva cosa farsene e io non avevo dove metterli. Qualcuno mi aveva suggerito delle ditte specializzate per fare questi tipi di trasloco senza mittente! “Ci pensano loro, fanno tutto loro e tu non li paghi nemmeno”, mi dicevano. La cosa mi puzzava un po’ ma alla fine mi sono fatto convincere. Sono venuti, hanno guardato quei pezzi d’antiquariato e alla fine hanno redatto la propria diagnosi: “questi non hanno mercato, sono cose da amatori e pertanto…” e qui si sono fermati! “Quanto costa questa pertanto?” ho chiesto, in un barlume di lucidità. “Cinquecento Euro” hanno sibillato sti due dell’Ave Maria. Attimi di smarrimento, di mancate risposte ma poi…E così i mostri se ne sono andati verso un destino incerto, forse un magazzino, forse una discarica, forse a far compagnia a qualche preistorico amatore! Adesso me li sogno di notte. Le loro facce sono sempre corrusche, la loro gestualità sempre più minacciosa: sono arrabbiate con me, lo capisco, ma in fondo mi vogliono bene come io gliene ho voluto! Ciao mostri e se potete, conservatevi bene!

  2. Lucia

    Un divano che pesa come un trono vale la pena di essere comprato, mi dico. Se conosco qualcuno glielo dico.

  3. purtroppo

    Forse mi interessa a me. Ma per essere sicuro volevo comprarne uno da quelli che non vendono i divanti antichi. Perché quelli magari dicono che lo vogliogno vendere, che fai un affare, ma magari poi te ne penti e se quello era uno che li vendeva poi non lo vuole ricomprare. Io lo voglio comprare da chi li compra.

  4. Hombre

    ma bruciarlo è portare la cenere al cassonetto del compost?

  5. cq

    Certe cose non sono antiche, sono solo vecchie.

  6. cq

    E, Bonino, già ti ho detto in altre lande telematiche che con questi cambiamenti grafici non sono d’accordo: ho già cambiato Stato, stammi vicino almeno tu, non cambiare più. (t’ho anche fatto la rima)

  7. luce

    @alessandro bel pezzo anche se i mobili pesanti come un trono a me non piacciono,
    @Frator prima o poi i mostri tornano, sei bravo.

  8. Holden

    @Frator – Grazie! Bel racconto: delicato e commovente.

  9. Mr. Tambourine

    Questo cambio di font mi ha sconvolto, lo ammetto.

  10. Ella

    Noi il trono ce l’avevamo davvero. In legno intarsiato e con il rivestimento damascato. Era in camera dei miei.
    Una volta mio padre era nel letto ed io mi ci nascosi dietro facendo volare oggetti di tanto in tanto.

    Di tanto in tanto, per lo spavento, mi presi pure due calci nel sedere.

    Più che il trono mi son pesati quelli.

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