un blog che parla di niente

Un post che comincia con una scena quasi diaristica poi continua con una specie di recensione poi va avanti e dimostra la vera natura dei blog, che sian narrativi, che sian informativi

Ieri, son andato in ospedale, ché dovevo ritirare degli esami. Mi son fatto dire dov’era che si ritiravano, ho preso il numeretto, e mi son messo in coda.
Stavano servendo il numero 32.
Io avevo il 73.
Fortuna che avevo un libro.

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Questo libro, si chiama NIC, narrazioni in corso, è un libro che si fregia del sottotitolo Laboratorio a fumetti sul raccontare storie. Non è male. Anzi. Purtroppo, non mi son piaciuti troppo i disegni, piuttosto bambineschi. Peccato, perché l’idea c’era, i contenuti sono buoni e, come ha dimostrato Scott McCloud, queste cose si possono fare.

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Questo libro ha un’introduzione di Tiziano Scarpa, dove dice che l’intuizione di una storia è solo un lampo istantaneo, ma bisogna passare al suo racconto rendendola un flusso continuo e duraturo. Dice Scarpa che dopo che ci si è inventati la scena di partenza o la scena madre, si crede di aver inventato una storia. E invece, dice Scarpa, non si è neanche cominciato.

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A me mi è venuto in mente che tutti questi blog narrativi, compreso il mio, anche loro, non han neanche cominciato.

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E non parliamo della maggior parte dei blog informativi, che forse non lo avete capito, se non lo avete capito, ve lo spiego io come funzionano. Un blog informativo funziona così, che c’è uno che si sveglia la mattina e non ci ha un cazzo da fare, si compra la repubblica (dev’essere la repubblica, altrimenti non funziona, ho provato) e la legge tutta da cima a fondo, gli articoli, gli annunci, le foto, le pubblicità. Dopo ore e ore di lettura e rilettura, troverà che da qualche parte c’è scritta una cazzata, foss’anche solo una virgola fuori posto, gli viene un Aha Erlebnis, e su questa cazzata ci fa un post.

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Apri anche tu, o fratello nullafacente, un blog informativo!
Come hai visto, è semplicissimo!

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16 Comments

  1. pOg

    ti interessano dei VERI fumetti naif?
    http://www.fumettidellagleba.org/indice.php
    😉

  2. catepol

    troppo semplice volendo fare di più?

  3. Zpunk

    posto che ciò che dice scarpa è strasacrosanto quanto “scontato”, absit injura verbis, ma tu quando hai aperto il blog qual’era il tuo obietttivo? magari poi continuo il discorso he ora mangio la pizza

  4. PlacidaSignora

    Ecco, mi hai fatto cadere in crisi. Non riesco a dare una definizione del mio blog. Tutto ok le analisi? ;-**

  5. Zpunk

    si si ma non denigravo le parole di scarp che sono, ripeto, giustissime. io avevo in mente due cose: provare a utilizzare uno strumento da cui mi ero tenuto lontano manco fosse acqua marcia. e poi mi interessava la possibilità di riflettere su un modo di scrivere, quello del blog, appunto, che poteva svelare inteerssanti prospettive. a distanza di poco più di un anno mi sembra che la cosa sia stata per me positiva, in realtà il blog è diventato uan specie di contenitore di spunti di riflessioni, in parte anche frutto di un confronto con altri. quindi, lungi d essere un fanatico del blog, mi sembra che sia un’interessantissima palestra di riflessione e di annotazione. diversa dal semplice taccuino di appunti personale, insomma.

  6. eìo

    pOg: eh, sì, quelli sì che son naif. ma belli però!

    catepol: io ho fotografato l’esistente. gli spazi per migliorare ci sono, e sono smisurati. si potrebbe persino fare un blog ibrido, tra il narrativo e l’informativo, mi è venuto in mente, ma poi, ho pensato, questo significherebbe inventarsi le notizie, e allora magari non è una cosa così innovativa, che di gente che si inventa le notizie ce n’è a pacchi.

  7. eìo

    questa è una bella domanda, mel, che richiederebbe una risposta più lunga di quella che ti dò, e che richiederebbe una dose di introspezione che non mi sento di possedere, al momento. per farla breve, era un periodo piuttosto difficile, in cui mi sentivo del tutto posseduto dal lavoro in banca, e non vedevo nessuna via d’uscita. non scrivevo niente dal primo anno d’università, e polli mi aveva detto Perché non scrivi qualcosa, allora, per non saper né leggere né scrivere, mi son aperto un blog, almeno avrei avuto lo stimolo di scriver qualcosa tutti i giorni, ché, da solo, non ce la faccio. poi mi son accorto che questa cosa può essere un primo passo, ma scrivere davvero, è un’altra cosa. solo che scrivere davvero, non ci ho lo stimolo. bisognerebbe avercelo.

    sono d’accordo con te sulla scontatezza delle parole di scarpa, ma mentre le leggevo mi sono sembrate cadere a fagiolo in un discorso che stavo facendo già con me stesso.

    e il tuo obiettivo? 🙂

  8. eìo

    Placida: il tuo blog, è inclassificabile, un fuoriclasse 😉

    Mel: il blog come mezzo e non come fine, insomma. io, ci ho creduto, per un po’, al blog come fine, ma adesso, non son mica più tanto convinto. il blog, adesso come adesso, mi serve soltanto a pensare in modo diverso. a pensare, non alle cose, ma a come raccontarle. che è cosa indubbiamente bella, dal mio punto di vista. ma non c’è molto di più.

  9. melpunk

    eio
    no io non ho mai pensato al blog come a un fine. per me è un mezzo di comunciazione, non riesco a vederlo in modo diverso. e mi dico soddisfatto di questo mezzo e della possibilità che ti da di non considerare mai le tue idee definitive. è sempre in movimento per impaludarti. hai un confronto se si riesceat instauralo anche di tanto in tanto. quanto ho creato il blog, dal primo giorno mi sono chiesto cosa volevo farci, perché lo aprimo e a cosa mi sarebbe servito.
    un saluto duplice

  10. IlaLuna84

    Quel che si suol dire un post con un titolo esplicativo dei contenuti! 🙂

  11. ste

    Va detto che questo qui è senz’altro un blog anche informativo: che da ora in poi so che per azione dello zeitgeist nel hinterland è arrivato pure l’aha erlebnis! Ne farò un leitmotiv del mio bloggare in futuro, capito?

  12. eìo

    credo che ste cose siano un po’ fuori dalla mia weltanschauung, ste!

  13. ste

    Ecco, sapevo che c’era ancora un altro!

  14. eìo

    eh, si dimentica sempre qualcosa in questi tempi devastati e vili. è una Götterdämmerung, guarda… 😉

  15. regulus21

    Essì, è tutto uno sturm und drang!

    LOL!

  16. eìo

    Wunderbar!

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