un blog che parla di niente

Matrjoška

Squarciare il Velo di Maya, dicono i buddisti: dicono, che la realtà apparente non è la vera realtà e che se noi raggiungiamo l’illuminazione potremo Squarciare il Velo di Maya e vedere la realtà quale essa è.

Ieri, mentre mangiavo un Loacker (una delle cose che mi rendono fiero che l’Alto Adige sia italiano, a differenza della Thun, che mi rende lievemente sospettoso) mi è capitato uno di quei rari momenti di illuminazione che qualcuno* chiamava Quell’attimo congelato in cui vedi veramente che cosa c’è sulla tua forchetta.

Ho visto, nel mio attimo di illuminazione (che ad altri non sarebbe parso altro che uno Scampolo d’assenza*) che la superficie del mondo ci sembra fatta di oggetti, ma in realtà, la superficie del mondo non è fatta di oggetti, ma è fatta di parole, parole che noi usiamo per chiamare gli oggetti e gli individui, parole che usiamo per parlare degli oggetti e degli individui.

Il Velo di Maya ci impedisce, ho visto nel mio attimo di illuminazione, di capire che noi non vediamo gli oggetti, ma vediamo le parole con le quali li chiamiamo (inserire qui un parallelo con la Genesi, in cui Dio crea le cose e dà ad Adamo la facoltà di nominarle) e nel mio attimo di illuminazione ho visto, sotto il Velo di Maya, che sotto le parole ci sono in realtà dei veri e propri oggetti, uguali o diversi dalle parole che usiamo per chiamarli e definirli.

Ma non solo: nel mio attimo di illuminazione ho visto che sotto il Velo di Maya che ricopre il mondo non solo ci sono gli oggetti, ma c’è un altro Velo di Maya che ci impedisce la vista di un’altra realtà.

Che è fatta di parole.

Mi son detto, Anvedi, e ho continuato a mangiare il mio Loacker.

37 Comments

  1. DaniLdC

    … tutto ciò è frutto del nuovo Loacker al peyote ;o)

  2. perepè

    anvedi … 🙂

  3. kudoku

    ogni domanda ha mille risposte, e ogni risposta ha mille domande

  4. marchino

    E’ come un wafer gigantesco, uno strato sopra un altro, sopra un altro ancora, e poi un altro, e via così.

  5. Gigi Massi

    fior di loacker
    per la realtà
    ci vòle il black end ecker

  6. perepè

    la fenomenologia!

  7. eio

    ero in dubbio se intitolare questo post “Io sono un Fenomeno” ma poi ho pensato che l’associazione mentale l’avrei condivisa con me stesso e basta. Lo scrivo qua, così se a qualcuno piace di più, se lo appiccica 😉

  8. stark

    Non c’entra niente ma io ci ho una orribile matrjoška a casa e la tengo in vista soltanto perché la mia nipotina di tre anni ci va matta. Anche per i loacker 🙂

  9. pietro

    cantava tricarico: “se mangi una pesca e poi levi la parola pesca, quello che rimane è una scoperta e quello che rimane è meraviglia…” bello, sì, queste cose ci vengono da pensare sempre mentre mangiamo. chissà quelli di slow food che filosofi. in gamba eio, se passi da monforte ti offro un bicchiere di barbera…

  10. marchino

    Chinate le vostre teste e cospargetevi il capo di cacao: oggi è nata la chiesa del Grande Wafer! 😀

  11. regulus21

    Eìo, in quanto semiologo, non è distante da Eco. Solo una lettera.

  12. PlacidaSignora

    A che gusto il loacker?

  13. eio

    mi scusi, sig. Regulus, semiologo ci sarà lei 😀

    (pietro, invito accettato)

    marchino, te sì che sei un fenomeno 😉

  14. apetta

    Temo di avere bisogno di un buon oculista! Non ho visto il velo di Maya, e tantomeno quello che c’è sotto!
    E lo yogurt me lo faccio in casa, per una decrescita felice!

  15. eio

    Napolitaner, ovviamente.
    (poi volevo dire che oggi è la giornata dei prodotti dell’Alto Adige, visto che a pranzo poi ho mangiato uno yogurt Sterzing – Vipiteno 😉 )

  16. fmf

    E perche’ non estendere a tutti quanti noi, questo suggerimento di tomo?
    E magari anche l’offerta di fotocopie pirata scherzo?

  17. gattostanco

    Eio’, mica ti stari trasformando in un linguista?
    Nel caso sarò lieto di suggerirti via email un tomo (in inglese e di difficile reperibilità, oltre che costoso, ma al limite ti faccio delle fotocopie pirata -scherzo-) assai inerente al tuo post (per quel che posso capirne io).

  18. eio

    in realtà questo post ce l’avevo in mente da tempo, e me l’ha fatto tornare in mente questo profondissimo post di Chris Pirillo (si chiama così)

  19. gattostanco

    Eio’, Ganzo

    fmf, per non svelare alcuni argomenti di conversazione che saltuariamente mia moglie mi propone. Sai cose inerenti la gramm*tica fil*sofica e cose del genere.

  20. nicogio

    chris pirillo??? oh my god!!!

  21. comprar

    Y Maya conoscevano e stavano famigliarizzati con l altra realtá, che gli occidentali anno avuto paura di approfondire.

  22. fabio sacco

    stai leggendo “il mondo come volontà e rappresentazione” di schopenauer?

    http://fabiosacco.blogspot.com

  23. topo

    quindi vuoi dire che noi vediamo ciò che vogliamo vedere?
    ma per squarciare il velo di maya basta un wafer o ci vuole una scatola intera? a parte gli scherzi è un argomento molto profondo, sarebbe veramente da approfondire.

  24. giarina

    ergo platone era buddista e mangiava i loacker.

  25. Capitoniente

    Gli alberi son alberi e le montagne montagne.
    Se inizi a fare meditazione, vedi che gli alberi non sono più alberi e le montagne non sono tali.
    Ma per chi raggiunge l’illuminazione,
    gli alberi tornano ad essere alberi e le montagne, montagne.
    QUAL’E’ LA DIFFERENZA, ALLORA?
    Che chi fa meditazione sta tre spanne staccato da terra.

    Cmq, le matrjoske son tutte p***ane, meno quella di Stark.

  26. Capitoniente

    Ah, volevo dire che oggi è morto mio zio Tigellio.

    Per lui le montagne erano montagne
    E gli alberi, alberi
    Non so se levitasse
    Ma a me sembrava di si.

    Novantatré anni di perfezione.

  27. eio

    capitoniente: avevo fatto lo stesso commento qui:
    https://diludovico.it/eiochemipensavo/2007/01/09/gianni-vattimo/#comment-71762

    🙂

    dopo novantatre anni di perfezione, ci si può permettere cosunque: onore allo zio.

  28. Uyulala

    GIULIETTA: Il tuo nome soltanto è mio nemico: tu sei sempre tu stesso, anche senza essere un Montecchi. Che significa “Montecchi”? Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un’altra parte qualunque del corpo di un uomo. Oh, mettiti un altro nome! Che cosa c’è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un’altra parola avrebbe lo stesso odore soave; così Romeo, se non si chiamasse più Romeo, conserverebbe quella preziosa perfezione, che egli possiede anche senza quel nome. Romeo, rinunzia al tuo nome, e per esso, che non è parte di te, prenditi tutta me stessa.

    ROMEO: Io ti piglio in parola: chiamami soltanto amore, ed io sarò ribattezzato; da ora innanzi non sarò più Romeo.

  29. Uyulala

    Però con i Loacker l’effetto è un po’ diverso….

  30. eio

    fabio sacco: no, però c’entra 🙂

  31. notedibordo

    Oddio, mi son persa tra un velo e l’altro.

  32. kudoku

    Alla ricerca del wafer perduto…

  33. Capitoniente

    Bingo!

  34. diego

    provare a sentire il gusto di ogni morso, ad ogni Wafer e lasciar da sola la mente ad elucubrare????

  35. dani

    io cercavo l’tto secondo di romeo e gioìulietta e dv capito..in un coso ke parla di waffer o ti bamboline…o lokki i matrioska sn un gruppo ska italianoooooo!!!!

  36. eio

    beh, mi sembra un nome appropriato, sempre meglio di skatenati o altra roba del genere 😉

  37. bianca

    ma quanti veli ha Maya?

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