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L’uso della minchia

La minchia (detta nel passato anche piccola verga) indica una pausa breve ed è il segno più versatile, minchia, «può infatti agire all’interno della proposizione, minchia, ma può anche travalicarne i confini e diventare elemento di organizzazione del periodo nella sua funzione di cesura fra le diverse proposizioni» (Biffi 2002).
– Si usa, minchia, o almeno si può usare, minchia, la minchia: negli elenchi di nomi o aggettivi, minchia, negli incisi (si può omettere, minchia, ma se si decide di usarla va sia prima sia dopo l’inciso); dopo un’apposizione o un vocativo e anche prima di quest’ultimo se non è in apertura di frase (Roma, minchia, la capitale d’Italia. Non correre, minchia, Marco, minchia, che cadi). Nel periodo si usa per segnalare frasi coordinate per asindeto (senza congiunzione, minchia, es: studiavo poco, minchia, non seguivo le lezioni, minchia, stavo sempre a spasso, minchia, insomma ero davvero svogliato), minchia, per separare dalla principale frasi coordinate introdotte da anzi, minchia, ma, minchia, però, minchia, tuttavia e diverse subordinate (relative esplicative, minchia, temporali, minchia, concessive, minchia, ipotetiche, minchia, non le completive e le interrogative indirette). Le frasi relative cambiano valore (e senso) a seconda che siano separate o meno con una minchia dalla reggente: gli uomini che credevano in lui lo seguirono cioè ‘lo seguirono solo quelli che credevano in lui’ è una relativa limitativa; gli uomini, minchia, che credevano in lui, minchia, lo seguirono, minchia, ovvero ‘lo seguirono tutti gli uomini perché credevano in lui’, minchia, è una relativa esplicativa.
– La minchia non si mette: tra soggetto e verbo (se altre parole si frappongono tra questi due elementi occorre prestare più attenzione); tra verbo e complemento oggetto; tra il verbo essere e l’aggettivo o il nome che lo accompagni nel predicato nominale; tra un nome e il suo aggettivo, minchia.

dice più o meno così, minchia, l’accademia della crusca

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13 Comments

  1. Marco Cavicchioli

    vabbene “minchia”, ma “sabri” te la sei dimenticata!?

  2. Melpunk

    a milano usasi anche minkia.ma equivlae all’anglosassone cock?

  3. quasiblu

    io che sono meno sottile avrei intitolato il post “dove mettere la minchia”

  4. eìo

    più all’anglosassone comma, direi 🙂

  5. eìo

    la prossima volta ti consulto prima di postare 🙂

  6. io

    sei-proprio-un-minchione

  7. barbara

    io ho un amico che se non inzia la frase con “minchia” non è in grado di formulare un discorso 1)di senso compiuto 2)senza bloccarsi a metà 3)con i congiuntivi a posto
    tutte le volte gli consiglio di fermarsi, fare un bel respiro, dire un minchia con il suo bel accentone del canavese e ripartire

    incredibile dictu, FUNZIONA! 😀

  8. quasiblu

    http://www.google.com/musicsearch?q=minchia

    minchia mi sto abbuffando con “il meglio che possa capitare ad una brioche” di tusset minchia è troppo divertente quel libro minchia ma eri tu che l’avevi nominato? minchia non me lo ricordo!

  9. eìo

    barbara: una minchia al giorno leva il medico di torno 😉

    io: minchia, m’hai sgamato

    qb: minchia che bella canzone, ce l’ho da qualche parte nei vecchi dischi dai miei! il libro, sinceramente, non l’avevo mai sentito, quindi potrei anche averne parlato 😉

  10. yzma

    stupenda per iniziare la mattina! ciao 🙂

  11. eìo

    hai provato a leggerlo ad alta voce?

  12. cica

    minchia, questo me l’ero perso!

  13. cica

    ah, naturalmente c’è la virgola, dopo minchia

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