L’uomo col cappello, è una figura mitica.
L’uomo col cappello, è un simbolo della nostra provincia.
L’uomo col cappello, si dice che si aggiri per la provincia di Cuneo, si dice che i guidatori di auto di Cuneo e provincia guidino col cappello, tengano un’andatura ben al di sotto dei limiti e non conoscano l’uso delle frecce.
L’uomo col cappello, a volte son convinto sia un’invenzione, a volte son convinto sia uno stereotipo, a volte invece mi persuado che esista davvero.
L’uomo col cappello, l’ho incontrato ieri sera, ci sono stato dietro un po’ con la mia vespa, sulla statale Cuneo-Mondovì, era con la sua Polo beige, la sua Polo beige targata Torino.
qui si dice: “non fidarti di chi guida col cappello”
Ogni area geografica ha il suo uomo col cappello.
Verovero; anche qui che non è Piemonte, c’è la stessa convinzione: fa tanta coda.
in friuli c’è pure l’adagio: “a chel da la barete nissun no j’a la pete”….ma il concetto è sempre quello
Mhuahuahua
(comunque esiste, si si, ma è in via di estinzione)
la cosa straordinaria è che l’uomo col cappello esiste ovunque. Quando sono stata a dublino per degli studi la prima volta stavo a casa della signora christine che a me e alla mia compagna di stanza quando poteva, accompagnava a scuola in macchina. Una mattina ch’eravamo in ritardo ci immettiamo sulla strada e davanti c’era uno che andava piano e lei ha esclamato: “Oh gosh! The man with the hat!”
apprezzo quel sano senso di rivalsa…
Si va bene, ma che cappello? Il mio ci ha il basco.
Der Hutmann
L’uomo col cappello è la maledizione dei guidatori, ma se ne trovate uno particolarmente fastidioso potete esser sicuri che porta anche le bretelle!
A quando l’uomo col capello, ah già che tu non li hai…
Io quando vedo l’Uomo col cappello dico Meno male che così a chi sta dietro di me in macchina faccio il gesto che indico l’Uomo col cappello che è colpa sua se si va lunghi come la Quaresima tutti quanti. Certe volte mi porto un cappello e lo metto sulla macchina e quando ho paura sulle strade con tante corsie me lo metto così mi comprendono. Perchè certe volte la Donna col cappello che guida salva l’umanità, secondo me.
Però volevo anche dire per sincerità che, quando faccio le due o tre strade che conosco a menadito vicino a casa mia e mi sento spavalda, se incontro ll’Uomo col capello gli strombazzo per superarlo, ma spesso è anziano e allora dico ma è anziano ecco perchè e faccio segno di Scusi, perchè con gli anziani mi pento di essere aggressiva. Finito.
Grazie dell’avviso. Stavo giusto per comprarmi un cappello.
Ho comprato il libro dei fincipit.
A parte che secondo me non fa così tanto ridere e costa tredici dico tredici euro che io ho pagato 8.80 quasi tutti i libri di pahlaniuk che è veramente un figo, te lo dico perchè io pagherei anche 20 euro un libro di pahlaniuk perchè mi piace un sacco. ma aldilà di tutto ciò, ho scoperto che tu non sei stark! cioè io pensavo che alessandro bonino fosse anche stark e anche il suo cane immaginario. Tu e lui insieme eravate il mio idolo perchè uno che ha questo blog, spinoza, phonkmeister, li porta avanti tutti e tre e intanto legge libri e magari ha anche tempo per lavorare e avere una vita sociale e una ragazza, un ragazzo o cose così dev’essere un cazzo di figo. Sapere che siete due persone distinte è stato uno shock. stanotte non ho dormito. Però ora mi sono ripreso.
Ah comunque avevo accantonato il libro dei fincipit per leggere “mi raccomando tutti vestiti bene” di Sedaris, che ho letto da qualche parte che è considerato da non so chi il più grande umorista vivente.
Però ho scoperto che probabilmente quel mattacchione di Sedaris si era considerato da solo perchè an realtà non fa ridere proprio per niente. Allora ho scoperto che il libro dei fincipit non è poi così male. Scusa il linguaggio colorito. Ti voglio bene.
Bellissimo questo commento qui. Per restare in tema: Chapeau.
E tu? Ce l’hai tu, il cappello? Ché se no a Cuneo ti prendon per foresto.
sei proprio sicuro che era un cappello e non sua moglie?
Eh no, pardon, ma dei cuneesi si dice che guidino con le luci accese anche di giorno. La macchina, non la moto. In città, non in autostrada. Quando ancora non c’era l’obbligo. E quindi noi cuneesi siamo “avanti”.
Ci sono in tutta Italia…lo avevo detto in tempi non sospetti 😛
http://vorreiessereunbaol.blogspot.com/2006/09/consiglio-per-i-guidatori.html
Di uomini con il cappello ce ne sono tanti ma la ragazza con il cappello dicono sia una sola. è quella che ha una testa per ogni capello e un capello per ogni testa. e nella vita se ne va con un cappello diverso sempre sotto lo stesso temporale. c’è qualcuno che la adorerebbe. anche se guida come uno scaricatore ubriaco. non la conosce nessuno ma è una parte di ognuno. insegue una polo beige targata torino e non sa chi ci sia dentro. e questa cosa le piace un sacco. perchè pensa che forse, dentro, lì dentro, lei non c’è e c’è un altro. e questa cosa le piace un sacco.
Ma no … era un immigrato (da Cuneo) …
Anche la Polo beige è una figura mitica.
e magari aveva un Borsalino.
Assicuro che l´uomo col cappello è mondiale, universale; volendo studiarlo in modo più approfondito, bisognerebbe tener conto di quanto il suo cappello sia infilato sulla testa, pare esista una certa correlazione tra questo dato e il suo modo di guidare…
Ve che mica c’è solo davvoi. Pure da nnoi.
E quando c’è mi viene di revolverarmi le palle. Perchè sono insuperabili. Nel senso che non li puoi sorpassare proprio mai.
Il cappellaio matto…
Polo beige?? L’ultima volta l’uomo col cappello l’avevo visto su una 127 verde-spento.
Io quando sono al volante e voglio dare sui nervi chi mi segue.. metto il cappello! 😉
L’uomo col cappello della provincia di Cuneo è uno solo, che gira 24 ore su 24 la provincia granda con macchine diverse a seconda dei tempi e dei luoghi. Io l’ho incontrato tra Murazzano e Ceva nel 1977: guidava una NSU Prinz verde targata sicuramente CN e procedeva a 50 Km/h indipendentemente dal fatto che la strada fosse larga o stretta, in curva o in rettilineo, in piano o in salita. Da almeno quarant’anni ha sempre settant’anni.
Qui in Umbria di uomini col cappello che creano problemi alla circolazione ce ne sono pochi. In compenso tutti gli altri si impegnano tantissimo in questo senso.
I più insuperabili (nel senso che sono i migliori, e anche nel senso che non riesci mai a superarli) sono i vecchietti con l’Ape.
Chissà cosa diranno delle donne col cappello in provincia di Cuneo.
i vecchietti con l’Ape sono un tesoro nazionale, caro Lipesquisquit, e bisognerebbe fargli un monumento.
Mi sorprende e mi conforta che ve ne siano anche lì, nel diciamo centro-nord, chè io pensavo fossero una caratteristica delle sole Puglie
il guidatore col cappello esiste. esiste in tutt’italia. però quello vero, l’unico, l’originale, quello che fa la coda si ricononosce dal cappello con la tesa. ogni altra versione è solo un’imitazione malriuscita.
Eh no, Myheart, da quello che ne so il vecchietto con l’Ape è spalmato su tutto lo stivale.
L’unica eccezione dovrebbe essere Ferrara, lì ho visto solo vecchietti in bici, vecchiette e vecchietti arzilli e agilissimi che pedalavano tutto il santo giorno.
I più ganzi impennavano.
L’uomo col cappello è temibile pure qui, ma la versione veramente insuperabile è: uomo col cappello con donna col colbacco al fianco!!!!!
Orco! Mio nonno era un uomo col cappello! E guidava una 127 verde-spento! Non sarà mica che hai visto lui, gibilix? Non sarà mica che noi l’abbiam pianto e sepolto, e lui se ne va in giro per l’Italia a 30 all’ora? E pensare che da vivo non si era mai fidato ad andare oltre il paese vicino!
L’uomo col cappello stamattina stava investendomi:
– alla fermata del bus
– mentre parcheggiava
– a 3 km/h
– mentre guardava indietro per fare retromarcia
– andando in avanti
è verissimo!!!aggiungo che nel mio paese guida anche l’ape.La sfiga totale trovartelo davanti!!!!Puoi stare certo che te lo porti fino a casa!!!