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La teleonomia, dannato bastardo

Ieri sera ho visto un film con Steven Seagal mentre stavo leggendo Il caso e la necessità di Jacques Monod. Adesso mi sento un po’ confuso.

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12 Comments

  1. PlacidaSignora

    Immagino. ;-*

  2. IlaLuna84

    Prova a distrarti con qualche altro film. Forse la confusione passa! 🙂

  3. Luciano Pettini

    Confuso è dir poco.
    L’antica alleanza è rotta, finalmente l’uomo sa di essere solo nell’immensità indifferente dell’universo…..
    E anche se non fossimo soli, le distanze che ci separano dagli “altri” sono così invaricabili che è come se lo fossimo.
    …..purtroppo il nostro destino non è scritto da nessuna parte. La nostra origine scaturisce dal caso; un pallino chiamato terra sommerso dalle nocive ma anche vitali radiazioni di una stella chiamata sole…. e solo per il caso che questa pallina, ruota su se stessa alternando giorno a notte,che il suo asse di rotazione è inclinato di 66° 30′ rispetto a l’eclittica originando le stagioni…. e solo perchè ha un atmosfera e una magnetosfera che filtrano e deviano le radiazioni velonose del nostro fratello sole….è nata la vita che ubbidisce alle leggi della necessità…..replicarsi all’infinito. 4 sono le forse della natura
    che tutti i fenomeni fisici e chimici fanno scaturire ed io aggiungo che c’è un’altra forza in natura, la forza che condiziona tutti gli esseri viventi a replicarsi a riprodursi a trasmettere il proprio bagaglio genetico…..questa forza si chiama sessualità…… Ma perchè tutto questo???

  4. il_vampiro_della_mutua

    mai sentite tante stronzate messe insieme.
    sessualità, quattro forze, il caso, mastro lindo.
    Già, ma perchè tutto questo? Perchè questa mostruosa ignoranza in giro? Che sia il caso di chiudere le scuole? Io credo di si

  5. michele

    Rispondo a Luciano Pettini ma anche a tutti coloro che la pensano come lui. Premesso che in molti intellettuali ciò che si bolla frettolosamente come pessimismo è in realtà LUCIDITA’, ovvero la capacità di guardare la realtà ed accettarla serenamente, ti consiglio di leggere (se già non lo hai fatto) La Nuova Alleanza di Ilya Prigogine e Isabelle Stengers, troverai una risposta intelligente e soprattutto non disfattista alle aporie di Monod (oltre che una miniera di spunti per il futuro della scienza). Diceva Calvino che la realtà è come un labirinto, e che l’importante non è trovare una via definitiva per uscirne una volta per tutte (perchè nessun ordine è definitivo) ma più che altro conservare la SFIDA al labirinto, il non rinunciare a tentare di ordinare, il non crollare. Scettico lo può essere chiunque, perchè è facile decostruire; altra cosa è lo SCETTICO ATTIVO che prima decostruisce ma poi ricostruisce tentando una sua visione del mondo, il più coerente possibile e senza troppe fughe nel mistico o nell’irrazionale.

  6. johnny says

    wow!!! mi inchino!!ma scusa se mi permetto, essere attivo come dici tu, o quello che molti chiamano ottimismo, non vuol dire forse cedere alla speranza del trascendentale? vogio dire che se cedi alla scienza ed al razionale devi accettare che qualunque sitema tende inesorabilmente al caos (secono principio della temodinamica, l’ entropia ed il resto) quindi l’ ordine non esiste. oppure credi che esista un ordine, e quini in qualche modo un Dio,o qualcosa di molto vicino ad esso. nella visione della scienza moderna, diciamo da Planck in poi, essere lucidi nel mondo che intendi tu significa credere al caos ed accettare che non esiste ordine o una causa prima. i più grandi scienzati del nostro secolo tutto erano fuorchè lucidi, qualcuno venne preso pure per pazzo…questo per dire che è molto facile fare confusione e sono d’accordo con chi diceva che c’ è troppa ignoranza in giro. concludo dicendo che credere nel fatto che la realtà che ci circonda possa essere spiegata con la scienza, e quindi la matematica, in qualche modo è un atto di grande fede.

  7. canigea

    Quello che stupisce è che si possa credere di poter parlare del “Il caso e la necessità” e quindi di Monod in questo contesto dove chi interviene non conosce le minime regole di educazione per partecipare ad un confronto di idee. Sorvolo sul fatto che occorrerebbe essere minimamente consapevoli delle proprie conoscenze prima di osare certe esternazioni. Ricordo, a questo riguardo, un detto latino che recita: “sutor ne ultra crepidam”. Ma, si sa, come diceva Gaber: “Si può, siamo liberi come l’aria, si può. Siamo noi che facciam la storia, si può. Libertà, libertà obbligatoria”.
    Vergogna!!!!

  8. biondapiccola

    io butto là la Volontà di Potenza di Nietzsche e tutto le varie cosuccie sull’Eterno Ritorno, ma ammetto che la questione è piuttosto luuuuunga, per cui ve la risparmio.

    Un commento inutile, il mio.

  9. Giacomo

    Vampiro della mutua …vai a cagare e porta nel cesso il tuo mastro lindo.

  10. Michael

    Ragazzi i commenti sono leciti le cazzate risparmiatele, in fondo mi sembra che Luciano ha solo citato il concetto base della filosofia di Monod, certo l’amico Jacques non era quello che si può definire un ottimista, ma un realista sì.
    Giacomo hai ragione a mandare a cagare il vampiro della mutua, quelli come lui peccano di complesso di superiorità….solo il cesso è il loro luogo ideale ma devono chiuderlo a chiave e buttare la chiave nel water.

  11. Anrdoid001

    Spero che vampiro e jhonny abbiamo diminuito il loro caos dicendo quelle scemate …

    Il caos è caotico,ma non è l’assenza di regole, altrimenti questa diverrebbe altresì una regola. Il caos produce regolarità: l’uomo può vedere tutto ciò?
    Oltre ai testi citati vi consiglio di Gilles Deleuze che comprende (a livello filosofico) tutti i testi citati e si addentra ancor più nella questione destino e libertà d’azione.

    il perchè di tutto ciò? degli avvenimenti e dei fenomeni, della vita e della morte? la necessità stessa dell’universo di tendere all’infinito. Noi produciamo solo altra necessità, nuove declinazioni dell’universo. e alle volte capitano cose brutte come il vampiro e jhonny, ma per l’universo, non hanno la minima rilevanza…

  12. Luciano Pettini

    Per caso e non per necessità….mi sono imvattuto in questo sito dopo 4 anni. Non è che c’è un gran dialogo in questo blog, comunque aggiungo:…..
    Guardare il cielo, osservare le stelle è come viaggiare, non solo nello spazio, ma anche nel tempo.
    Ciò che vediamo è in realtà avvenuto in un passato più o meno remoto. La Luna, il corpo celeste a noi più vicino, ci offre una sua immagine vecchia di un solo secondo, il tempo cioè di coprire la distanza di circa 300.000 km che la sua luce impiega per raggiungerci. Il nostro Sole otto minuti.
    La stella a noi più vicina è la più luminosa della costellazione del Centauro, si chiama Pro-xima Centaurus, ci invia una sua immagine vecchia di quattro anni e quattro mesi; la galassia di Andromeda la vediamo come era due milioni di anni fa!
    Al di là dei nostri compagni di viaggio che sono il nostro Sole, i pianeti, i satelliti e gli asteroidi, le distanze con gli altri corpi celesti extra sistema solare, sono enormi. Il metro di misura è la velocità della luce: 300.000 Km al secondo moltiplicato per i secondi contenuti in un anno, appunto l’anno luce; un metro di misura che è quindi lunghissimo: 300.000 x 3600 x 24 x 365 Km. !
    Dire che l’universo è infinito non è forse completamente esatto, è meglio affermare che l’universo è infinitamente grande e secondo la teoria cosmologica Standard, il nostro universo, che è vecchio 15 miliardi di anni, dovrebbe avere un diametro di 15 miliardi di anni luce.
    Il limite dell’universo, il suo orizzonte o meglio dire l’orizzonte degli eventi, arriva fin dove è udibile l’eco del big-bang; eco inteso come radiazione fossile o meglio le microonde che trasportano il fievole tepore di 3 gradi Kelvin sopra lo zero assoluto e che viaggiando alla velocità della luce ne delimitano i confini.
    Un enorme bolla quindi che si dilata circondata dal nulla. Il Nulla non si può definire, non è uno spazio vuoto, buio con la glaciale temperatura dello zero assoluto; il nulla non ha dimensioni e non ha tempo, il nulla è nulla. Il tempo ha avuto inizio con il big-bang, l’origine dell’universo, l’origine del tutto. E prima? E dopo? E oltre?
    Ciò che la scienza non riesce a spiegare è avvolto dal mistero ed intorno ai misteri nascono religioni, filosofie e leggende.
    Le domande che si pone lo scienziato studiando oggi con strumenti supertecnologici sono in fondo le stesse che si poneva il sacerdote babilonese quando osservava il cielo dall’alto dei giardini pensili 4000 anni fa: chi siamo…… e perché tutto questo

    Noi…. siamo dentro la bottiglia del naufrago gettata in un mare chiamato ignoto. Il contenuto di questa bottiglia è una piccola scintilla di luce. E’ la nostra modesta “intelligentia” che fievolmente brilla e si perde nell’oceano dell’universo, offuscata da miliardi di galassie scintillanti. Colui che ha gettato la bottiglia, il nostro naufrago, lo immaginiamo come un vecchio saggio con la barba bianca, con il volto sereno e l’espressione severa.

    “…. Più conosco l’universo, più comprendo i suoi processi e la sua evoluzione, più mi appare tutto assurdo…… Se non fossi io stesso testimone diretto di questa realtà avrei difficoltà a crederci ….
    Gli uomini non si accontentano più delle favole di Dei e di giganti e si rifiutano di confinare i loro pensieri nelle piatte istanze della vita quotidiana: costruiscono telescopi, satelliti e acceleratori di particelle, restano seduti alle loro scrivanie per ore a cercare il significato dei dati che hanno raccolto. Lo sforzo di comprendere l’universo è una delle poche cose che pongono la vita umana al di sopra del livello della farsa, conferendole un po’ di dignità nella tragedia cosmica ”….
    Questo ultimo brano è di Steven Weinberg Nobel per la fisica, brano tratto dal suo libro, non tradotto in italiano, The first three minutes.

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