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la morte cerebrale

Stamattina, mi vedo una chiamata non risposta sul cellulare. È della banca, allora mi son detto li richiamo che magari è una cosa importante.

M’ha risposto Steu la Leu, il mio collega di quando lavoravo nella banca. M’ha detto Steu La Leu, scusami se t’ho chiamato, ma non mi ricordo come si fa una cosa, e qua è inutile che chiedo, che qua non c’è nessuno che sa un cazzo.

M’ha fatto piacere.

Allora io poi l’ho guidato passo passo e abbiam risolto il problema.

Io penso che nella banca, io gli manco moltissimo.

A me, la banca, non mi manca niente.

Mi mancano i colleghi, mi manca la gente che veniva per cercare me, mi mancano le battute dadaiste che facevo ai clienti, loro non le capivan mica.

Ma il lavoro nella banca, non mi manca.

La gente che m’incontra mi dice ma cos’hai fatto te, lasciare il certo per l’incerto, un lavoro sicuro come quello della banca, un lavoro ambìto, un buono stipendio, ma chi te l’ha fatto fare.

Io glielo dico, la banca, avrà anche avuto dei lati positivi, ma per me, era la morte cerebrale.

Allora poi mi dicon la morte cerebrale, si sta male.

E mi dan ragione.

7 Comments

  1. Giancarlo Tramutoli

    Ah, come ti capisco…
    io nel mio lavoro, sono uno che conta. Faccio il cassiere in una banca, sopra la quale campo. Sotto la quale crepo. Ciao

  2. sonetti

    fiare arbitale
    il dada tratta sapra il rubicane
    ci serve ad evitare l’aspidale

  3. eiochemipensavo

    Giancarlo, se devo ringraziare la banca per una cosa, è proprio la morte cerebrale, che ad un certo punto, sono arrivato ad un punto, che mi son detto, adesso o mi metto a far qualcosa di intellettualmente stimolante, o qui è la morte cerebrale.

    (allora mi son messo a scrivere)

  4. signoradicampagna

    vedrai il coraggio verrà premiato. e poi quando un ex-collega ti chiede consigli non ti fa sentire…grande?

  5. Zelda

    Mi stanno uccidendo davvero, altro che morte cerebrale…a fare l’avvocato ci si rimettono le penne…
    Vorrei trovare il tuo coraggio e mollare tutto….ma senza alternative mi ritroverei sotto un ponte. Certo, ma almeno sarei viva e libera. Anche di morire di fame. (magari mi trovo un Ricucci che mi mantiene).
    I’ll let y Know

  6. themadgirl

    una scelta come la tua è stata detteta sicuramente dall voglia di sentirti vivo..purtroppo di solito in giro si vedono solo tanti morti che camminano rassegnati al loro destino senza la minima volontà di cambare la loro situazione.. @

  7. AliceBenedick

    E per mantenere vivo il cervello fai il sudoku? andiamo bene!… 😉

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