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Inguine

C’è una tipa che conosco che, mi hanno detto, ha speso diverse migliaia di euro per fare la depilazione totale del corpo umano con il laser, e adesso, mi dicono, è liscissima: come il culetto di un bambino, mi hanno detto.
Adesso, io, come uomo, devo dire che questa tizia qui non mi attrae molto, però tutte le volte che la incontro mi vien da pensare al suo inguine. 

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  1. Ogni qual volta, specie dopo una passeggiata, una marcetta, persino di quelle blande, o una corsa nel bosco, gli inguini dirimpettai fanno bizze e dolorini e così e cosà e si atteggiano come fa l’attore principale sulla scena, ma la caratteristica principale degli inguini è quella di tacere. Sono spassosi quando tacciono. Hanno l’odore del sottobosco ma anche della sabbia in riva al mare. E se, con gran pazienza, te ne stai lì, senza bisbigliare o far baccano, li puoi ascoltare mentre parlano tra loro, alzandosi di continuo a colpi di reni come fossero tra i migliori portieri di calcio, ma anche di portierato condominiale, perché sbirciare oltre i nasi in fondo è la loro maniera per auscultare attraverso se stessi il dolore dell’umanità sulla faccia della terra e della terra stessa. Eh sì, gli inguini parlano con la terra e sono molto seri. Eppure, non si muovono mai di lì e certuni nell’accomunarli li chiama bilaterali. A volte succede che gli inguini, insieme, vanno sotto i ferri. E parlano come bambini con il muso sporco di cioccolata. Ecco, gli inguini per farsi sentire, devono andare sotto i ferri, altrimenti sono sconosciuti. E silenziosi.