un blog che parla di niente

In tralice

Ieri sera, sono andato ad Asti.
Arrivato a Novello, nella rotonda che ti porta nel paese, o sulla strada per Alba, c’era un omino, e m’è sembrato che quell’omino mi guardasse in tralice.
Poi, arrivato a Barolo, nella rotonda che c’è proprio all’entrata del paese, che poi è una falsa rotonda, son una decina di pietre quadrate incastonate nell’asfalto, infatti il camion che c’era davanti ci è passato sopra, lì nella rotonda di Barolo, da un lato, c’era un omino che mi guardava in tralice.
Poi, a Castiglione Falletto, mentre io ero ancora lì dietro il camion che cercavo di sorpassarlo senza riuscirci, mi son accorto che dietro il cartello Castiglione Falletto Controllo elettronico della velocità c’era un altro omino, che mi guardava in tralice anche lui.

Dopo, è tutta autostrada e superstrada, per arrivare ad Asti, e se non altro, in autostrada o superstrada, anche se non si vede bene il paesaggio, non si vedono i paesini, c’è il vantaggio che non c’è nessuno ai bordi delle strade, ci sono i guard-rail, è vietato, stare ai bordi delle strade nelle autostrade o superstrade, e non c’è nessuno che ti guardi in tralice.

Che poi a dirla tutta io non so mica cosa voglia dire, guardare in tralice, è solo una cosa che ho trovato dentro un libro, una cosa che avevo trovato in innumerevoli altri libri, ma ieri l’ho trovata in un libro che stavo leggendo, e pur non sapendo che cosa volesse dire, mi son accorto che quegli omini mi stavano tutti, loro, guardando in tralice: è come quando vedi una sogliola, che anche se non ne hai mai vista una, la prima volta che la vedi ti dici To’ guarda, una sogliola (poi magari è un sarago) (che peraltro non so cosa sia neanche quello).

Mi son detto, adesso che arrivo ad Asti, mi prendo una bella rivincita, mi son detto, adesso che scendo dalla macchina, la prima persona che vedo, mi metto lì e la guardo in tralice, così poi vedono com’è, esser guardati in tralice, questa gente che ha l’abitudine di guardarti in tralice senza sapere come ci si sente.
Poi, arrivato ad Asti, la prima persona che ho visto è stata la mia ragazza, e proprio non ce l’ho fatta, a guardarla in tralice.

30 Comments

  1. Spuzza

    🙂 (in tralice)

  2. Roberto

    Sagago?

  3. essere disgustoso*

    un giornò visiterò castiglione falletto.

  4. lorologiodoro

    non lamentarti … sarebbe stato peggio se ti avessero chiesto il contrario di “postumo”!

  5. Alessandro

    oops! (grazie)
    (non mi sono molto famigliari, questi animaletti acquatici)

  6. Sba

    Sei una sagoma, anzi, un cartonato di ellochitti visto in tralice 🙂

  7. Alessandro

    (una sagoma da poligono di tiro)

  8. AB

    Adesso che me lo dici, anche io mi ricordo di un uomo che mi ha gurdato in tralice: stavo guidando verso carpi in autostrada, e li c’è una curva con un autogrill di fianco, ma è un po’ cieca e non si vede bene oltre, così mi sono trovato sto omino vestito di blu con un apparecchiatura per il controllo della velocità. Per ora guido ancora, sperem…

  9. B

    Io guardo la gente con la coda dell’occhio solo quando sono in coda. Allora io sono pronta a mutare il mio sguardo da tralice a dritto e poi dico fermamente Tocca a me e metto anche il braccio di sbieco a sbarrare la persona, chiunque tra la gente. Oppure quando c’è la grigliata di pesce che uno pensa Che bel pesce speciale sarà… e alla fine è una sogliola, allora guardo in tralice quello del ristorante perchè la sogliola è un pesce normale e anche un casino, tutta adereunta al piatto e uno non va invitato al ristorante di pesce per pasticciare una sogliola e ingoiare tutte le lische. Uno va al ristorante di pesce per essere guardato in tralice invece e creare tanto mistero in giro. Ma il mistero come si fa, se dappertutto: sui bordini del piatto e anche sulla tovaglia e la tavola imbandita c’è del martirio di sarago?! (che quando ho detto No, la sogliola no! mi hanno portato quello).

  10. Vittoria

    😀 Quando ero piccola, ogni volta che guardavo mia madre in tralice, ribatteva: “Stai attenta che ti restano gli occhi storti”. Dopo due o tre occhiate non ho più guardato in tralice nessuno…

  11. flounder

    in tralice, insomma 😀

  12. regulus21

    Oh, giusto per fare il precisino, ma si dice tralìce, che qualcuno ha letto in mente tutto il post pensando in tràlice 😀

    E no, non è nemmeno tralìs, in fransè… o tràlis, in inglese. E’ proprio italiano italiano!

    (anche se DeMauro è lasco: http://old.demauroparavia.it/121856)

  13. frank

    una volta che ero entrato in chiesa c’era tanta gente e c’era pure un prete che diceva la messa e una vecchietta mi ha guardato in tralice e io allora sono uscito e non ci vado più in chiesa

  14. kekkasino

    abbiamo capito: prima di scrivere il post e di arrivare ad asti ti sei fermato in una cantina ;-P

  15. vix

    be’, in effetti, leggendo l’itinerario si ha un po’ – correggo, io ho avuto…- l’impressione che avessi approfittato di ogni tappa per, come dire, saggiare le produzioni enologiche. in quel caso, se uno poi si mette al volante, può capitare di far qualcosa che possa attirare sguardi in tralice. io, per esempio, ieri, che per aspettare la pizza, ho parcheggiato la macchina davanti un passo carrabile mi sono attirato diversi vaffa da una famiglia su un balcone.

  16. Silvia

    e comunque, questa è un’ulteriore riprova che le astigiane i fidanzati se li trovano altrove.

  17. Catriona

    Guardare in tralice è una cosa piemontese che l’intero mondo c’invidia. Non scherzo: è quello sguardo che mescola rassegnazione, ritegno e curiosità e che solo a occhi “stranieri” sembra un po’ inquisitorio. E’ lo sguardo del contadino che scruta la vigna (“quest’anno, come va va” + “però, che bell’uva” + “chissà se Monsu Pautasso ce l’ha bella come la mia”). In realtà, volevo dirti che avevo trovato una poesia ottocentesca in onore di Cuneo, ma poi l’ho persa. Però adesso la ritrovo. E magari ne viene fuori un’altra in onore di Asti.

  18. leonardo

    Eh anche io avevo inteso Piemonte settembre vendemmia poi Novello Barolo e quindi poi “In calice” embe’ checce’ di strano, poi letto meglio e a casa ho guardato poco piu’ di un chilogrammo di carta in tralice. Ho aperto. Ho letto e confermato. Era il Vocabolario

  19. lindalov

    l’ho letto in tralice e mi é venuto l’occhio da sogliola.

  20. papè

    mi piacerebbe leggere la poesia di Cuneo trovatada Catriona.

  21. tracciadoppia

    Non mi è chiaro come si pronuncia correttamente tralice o se a seconda della pronuncia assuma diversi significati, ma ieri sera a casa di amici ho infilato questa parola in un discorso con assoluta nonchalance perchè, dopo aver letto questo post, volevo vedere che effetto fa dire “mi guardava in tralice” ma non ha fatto nessun effetto.

  22. il mio amico totò

    ti ho letto di sottecchi

  23. Catriona

    Però adesso la traduci, eh? 🙂

  24. Alessandro

    La poesia su Cuneo si vede qui:
    http://secondopiano.tumblr.com/post/191629260/poesie-piemontesi-raccolte-dal-medico-maurizio
    Grazie Catriona 🙂

  25. cica

    Traduzione:
    Cuneo è una città che, finchè avrò respiro, non potrò mai dimenticare.
    Ricordo gli anni che vi ho vissuto in pace, allegria e salute.
    E’ una città piena di gente di cultura, valore e capacità.
    E dove le persone hanno comportamenti nobili e prudenti.
    Sarebbe una gran colpa, la mia, se non avessi parlato di questa città rinomata nella storia, di una città che amo.
    Per questo motivo non ho potuto fare a meno di lasciare questo piccolo segno della mia memoria, che è tutto ciò che posso fare.

  26. paopasc

    Secondo me, se erano omini che se ne stavano lì a guardare la gente senza far niente erano anzianotti, e allora non ti guardavano in tralice stavano solamente socchiudendo gli occhi per mettere a fuoco meglio; in seconda ipotesi dico che magari eri contro sole e allora si spiega questo loro guardarti così.
    Terza ipotesi, che non vorrei fare, lo sa il cielo che non la vorrei fare, per tutto l’oro del mondo io non la vorrei fare…ma la faccio, ma solo come terza ipotesi, ed è che tu hai una faccia…poco raccomandabile, e allora si spiega questo guardarti di sbieco.
    (O magari non gli era arrivata ancora la pensione, oppure lì son tutti diffidenti, nei paesini dico, oppure guidavi una macchina straniera e avran pensato: guarda questo, se ne va in giro con una straniera invece di… Cribbio: esiste un numero infinito di ragioni per guardare in tralice, mi sta crollando tutto…)
    -Però si vede che B ha stile ;)-
    Bye

  27. Alessandro

    grazie cica, mi hai risparmiato un lavoro 🙂

  28. cica

    @Alessandro, è stato un vero piacere! Effettivamente è un dialetto arcaico, ma spero di avere fatto una cosa dignitosa 😉

  29. s|a

    Vedi le coincidenze. Io non sapevo cosa volesse dire in tralice prima di leggere questo post. Poi, qualche giorno dopo, arrivo a pagina 216 de La modista, di Andrea Vitali, e leggo: Il Marinara gli restituì uno sguardo in tralice. Al che ho ringraziato eio. Poi mi sono allarmato: sempre le coincidenze mi allarmano, uno si volta indietro per vedere che non ci sia qualcuno che sta scherzando con la tua vita, uno cerca di vedere i fili invisibili, insomma.

  30. Ale

    Ma allora sei passato vicino a me!
    Figata 🙂
    Bello il finale.

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