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Il mistero del cane morto

L’altro giorno ho visto che era uscito in economico un libro che tutti mi avevan detto che dovevo leggerlo, allora sabato pomeriggio siamo andati in libreria a prenderlo. Ce l’avevano, allora l’ho preso. Ho visto che adesso i miti mondadori non han più scritto il prezzo sopra ma hanno un’etichetta con scritti I MITI e il prezzo, e l’etichetta si può staccare. Mi son detto, me lo devo ricordare, la prossima volta che devo regalare un libro. Allora siam usciti dalla libreria, ho staccato l’etichetta con su scritto I MITI e poi sotto Euro 5,00 e l’ho attaccata sul braccio di Polli. Lei m’ha guardato male, io le ho sorriso e le ho detto Sei un mito. Ha sorriso anche lei.
Allora ho cominciato a urlare indicandola e dicendo CINQUE EURO CINQUE EURO.

***

Al sabato pomeriggio sotto i portici a Cuneo c’è un sacco di gente che parla urla ti sfiora e allora per evitare di pensare a tutte queste cose mi son messo a pensare a un problema di matematica difficilissimo per tenere occupata la mente. Ho cominciato a contare i numeri che ci sono da uno a dodici. Ce ne son dodici.

***

Non mi piacciono i romanzi. Che uno legge un romanzo a un certo punto si accorge che quello che c’è scritto non esiste, è tutto inventato. Che se uno vuol raccontare bugie di professione deve fare una cosa, deve fare lo scrittore. Lo scrittore tutto quel che scrive sono tutte delle immagini che non esistono sono solo nella sua testa.

Poi dentro i romanzi ci son delle parole come la parola Feci, che per me è un sinonimo di cacca, ma ho scoperto che vuol dire anche Ho fatto, Avevo fatto. Poi ci son delle parole come Cademmo, Parlai, Andò, che io nella vita non le ho mai sentite dire. Ci sono solo nei romanzi.

Io penso che se uno deve raccontar delle frottole allora le deve raccontar bene, che sembrino vere, non usar delle parole che ci son solo dei romanzi che lo san tutti che i romanzi son tutti roba inventata.

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Questo libro qua è un libro che mi dicevan tutti che dovevo leggerlo, e in effetti ieri mattina che era una nuvolosa mattina di domenica, l’ho letto, e m’è piaciuto. L’ha scritto un bambino che dentro il libro si chiama Christopher Boone, ma sulla copertina si chiama Mark Haddon. A me questa cosa m’ha un po’ confuso. Poi, nel libro, il bambino ha quindici anni, e invece sulla foto fuori si vede che è sulla quarantina. Io non lo so, se ha senso, se ne accorge anche un bambino che ci son delle incongruenze. Però se uno fa finta di niente poi li libro gli piace. Lo so che è difficile, mi è successo anche a me che stavo leggendo un libro di lezioni di un filosofo molto noto, pubblicato da una casa editrice, come si dice, abbastanza d’elite, e ho trovato, proprio nelle prime dieci pagine, un errore grammaticale molto grosso, tipo che con un verbo avevano usato l’ausiliare sbagliato, e a me m’è venuto da prendere il libro e di sbatterlo contro il muro, ché mi sembrava che mi prendevano per il culo. Prima o poi lo riprendo in mano e lo leggo, ma a me certe cose mi rovinano proprio il piacere.

Come un’altra volta dentro un libro c’era un personaggio che poteva essere mio nonno che diceva Recati ad acquistare del pane. Ma dico io, inventatevene di più belle, ché mio nonno se sentiva dire Recati ad acquistare del pane aggrottava le sopracciglia e si chiedeva in che lingua parlavi.

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Il libro si chiama Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte ed è scritto da Mark Haddon, I Miti, Cinque Euro.

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Poi sabato sera siam usciti e nei vari discorsi ho detto che avevo comprato quel libro.
Poi mentre andavamo via un mio amico mi ha detto Allora me lo compro anch’io, il Mistero del cane morto.

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16 Comments

  1. seia

    Ti rendo noto caro eìo che sono parecchie le persone che usano il passato remoto. Per esempio se vai in Sicilia, per raccontarti qualcosa che gli è successa solo la mattina, sentirai dire; feci, andai, vidi e pure vinsi 🙂
    E’ il nostro senso del tempo che inesoraabilmente passa e travolge.

  2. seia

    Fammici pensare… beh si ne sono quasi certa, essendoci nata! 🙂
    Nemmeno parleresti italiano senza la Sicilia. Sempre che lassù lo parliate poi l’italiano 🙂

  3. eìo

    io in sicilia non ci sono mai stato e se non era per la televisione non sapevo neanche che esisteva. sei sicura che non è una cosa che hai letto nei romanzi?

  4. Albamarina

    L’ho letto la scorsa estate, è un libro tenerissimo e aspro allo stesso tempo. Molto gradevole. Ah, nei romanzi trovi scritto “stai mentendo”, ma nessuno lo dice mai. Hai ragione.

  5. Zpunk

    maddai leggi paolo nori!!!!

  6. IlaLuna84

    ahahaahahah! Mi hai fatto morire dal ridere, quando hai detto di aver attaccato l’etichetta col prezzo sul braccio di Polli e aver urlato come un matto indicandola!!

    Ricomponendomi, e fingendo una certa serietà, secondo me la credibilità del linquaggio usato nei dialoghi costituisce un buon 50% della riuscita di un romanzo.

    Non sopporto i dialoghi inverosimili!

  7. Giancarlo Tramutoli

    eìo, anch’io ho lo stesso problema con “feci”. Specie se lo usa uno stronzo. Ottimo quello che postatti… Il post remoto ha qualcosa di sismico che ti scuote…. 🙂

  8. Giancarlo Tramutoli

    PS
    Ma alla fine del mistero,
    il cane morse per davvero?

  9. Giancarlo Tramutoli

    Miti e passati remoti, anzi, remiti.

  10. eìo

    non morse, ché non ne ebbe il tempo, porello. ebbe sì, ahimé, il tempo di morire, motocicletta, dieciaccapì.

  11. eìo

    moti e re-moti dei miti e-remiti (e-remita: tipo solitario che ha un blog)

  12. Giancarlo Tramutoli

    …. e che trasforma in oro tutto ciò che scrive.

  13. francesca

    a me il libro e’piaciuto veramente tanto

    bel blog complimenti
    Francesca

  14. eìo

    grazie francesca 🙂

  15. Antonio

    oddio…mi ricordo che il libro lo lessi e mi piacque..ma non mi ricordo il contenuto..o almeno, non tutto. E lo lessi nemmeno due anni fa!!! Andrò al supermercato a staccare un’etichetta di emmentaler a l’applicherò sul mio cervello!!!

  16. eìo

    hai fatto bene a scrivere lessi in un post in cui si parla di cani!!!

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