L’altra sera, i grilli.
Li sentivi, i grilli, li sentivi da casa, là, nel giardino al di là della strada, e hai aperto la finestra, e li hai ascoltati.
No, ero lì, ero io che ho aperto la finestra, non so perché, ho aperto la finestra per fare qualcosa e non mi sono accorto di niente, ma poi sei passata tu, mi hai detto, Ma sono grilli? e allora anch’io mi son messo a ascoltarli, che strano, quasi inverno e c’erano i grilli, che facevano un rumore che non potevi non sentirlo, anche se io subito non l’avevo sentito, ma dopo che me l’avevi fatto notare non potevo smettere di sentirlo, e anche dopo che avevo chiuso la finestra li sentivo lo stesso, e li sentivi ancora anche tu, anche quando siamo andati di là, che è lontano dalla finestra dove si sentivano, eppure si sentivano lo stesso. Che i grilli son una cosa che quando li senti non puoi smettere di sentirli. Eravamo di là e ci dicevamo Pensa te, i grilli.
Secondo me, hai troppi grilli per la testa.
Pensavo a come le cose “pubbliche” modificano la semantica delle parole, in quanto a percezione immediata, privandoti così di alcune di esse. Non possiamo più gridare Forza Italia in nessun caso, per esempio. Ecco, con questo post, mi sono accorto che mi hanno traviato anche la parola grilli!
Gli irriducibili.
E’Novembre e abbiamo i grilli. Non stento a crederci; l’altra notte avevo una zanzara in stanza, la sentivo ronzare ma credevo fosse frutto d’immaginazione. Ho smesso di crederlo quando mi ha punta. La natura sta prendendo una brutta piega: dove stiamo sbagliando ragazzi?
Una volta, eravamo in tenda, sentivamo i grilli così forte, forte come non li avevamo mai sentiti. Poi ci siamo accorti che uno era entrato dentro e ci cantava nelle orecchie. Pensa te, un grillo, ci siamo detti.
io invece dei grilli sento il cane rompicoglioni del mio vicino che abbaia per 4 minuti ogni volta che qualunque cosa o persona passa per la mia via, e mi sveglia tutte le mattine.
Sto pensando di comprare una fionda.
Un tempo i grilli si sentivano in estate, era bello il loro canto, ti metteva voglia di ballare e di andare al mare. Adesso i grilli si sentono in ogni stagione, hanno messo anche la barba, fanno traversate di stretti, conquistano isole e isolani, usano un gergo strano che comincia per vaffa e finisce per ulo e niente e nessuno pare fermarli.
E’ un mondo grillo e non è una favola. Adesso anche i lupi hanno paura. Il loro ululato assomiglia sempre di più ad un cri-cri!!!
qui a firenze ci facciamo anche una festa per i grilli
io ho l’impressione che almeno un grillo continueremo a sentirlo per tutto l’inverno e a primavera si sentirà un’aquila… o no?
ho incontrato un grillo-uomo. mi ha chiesto di salutarti.
Festosi grilli, nefasti grilletti