Com’è sonnacchiosa, Cuneo, la mattina, mentre io vado in stazione, e alle sei e cinquanta si spengono le luci di città, e il giorno non sa ancora se arrivare, e l’edicolante sistema i giornali nell’edicola, e il carabiniere apre il portone della sua carabinieria, e una signora bionda, con i capelli dalla forma di cuscino, sbatte una coperta fuori dal balcone, e un signore di colore mi supera su una bici tutta rotta canticchiando una canzone di cui distinguo solo le parole I feel good.
Carabinieria. 🙂
Caserma era triste. 🙂
sei diventato orbo che hai scritto tutto più grande?
Vecchio e gommoso, più che altro.
Ma che bella immagine il signore nero che va in bici canticchiando I feel good! Un buon inizio di giornata direi, no?
Sì però sapevo già che dopo sarebbe peggiorata. 🙂
I feel good dovremmo cantarla tutti, come un mantra. E se non funziona, poco importa.
Ma sai che la melodia era diversa? Mi sa che era un’altra roba, mica giacomo Marrone.
magari era quella della coppa del nonno
Che poi neanche portano giubbetti catarifrangenti, e di mattina presto è un’impresa vederli.
Mi piacciono le teste delle signore deformate dal cuscino. Perché da davanti non ti accorgi di nulla e sono tutte ordinate.
Giacomo Marrone mi ha fatto pensare al gioco che facevamo a scuola: Elisabetta Sarto, Tommaso Crociera, Giacomino Pagina, Roberto Pianta, Paolo Nuovouomo, Beppe Fishes…