un blog che parla di niente

E quinci il mar da lungi

Mi ricordo che quando è morta mia nonna, credo fosse il 6 dicembre e poi c’era il ponte fino all’8, dovevo studiare A Silvia. Mi ero portato l’antologia a casa dei nonni e in camera mortuaria ma non mi riusciva proprio, di studiarla.

Mi ricordo che ero riuscito ad arrivare a metà, dove c’è il verso che dice E quinci il mar da lungi, e quindi il monte, e la parola Quinci mi aveva tanto affascinato, io non l’avevo mai sentita, ma una nota la spiegava, e diceva che significava Da qui, da questo luogo, in correlazione con quindi, a significare di qua e di là*.

Mi è rimasta talmente impressa, la parola Quinci, che ogni tanto mi capita di usarla anche mentre parlo, e tutti mi guardano come se avessi un cetriolo al posto del naso.

18 Comments

  1. CptUncino

    eh ma saran tutti quelli che non si son studiati A Silvia.

  2. transit

    Me mai usato la parola Quinci che trovò retrospettivamente affascinevole e piena di nuvole colorate che le nuvole si distinguono nella categoria dei loro colori bianco panna montata, grigio sporco, nero incazzato e grigio topo che i topi insieme agli scarafaggi, ai ragni e direi pure al solito serpente a sonagli e non, c’hanno ormai una brutta nomea che solo un miracolo a mostrare che solo di quelli portentosi potrebbe mitigare. Però in giro si vedono solo miracoli di statue femmine, che le statue maschili niente nè sopra nè sotto, che piangono lacrime di bastimenti che partono per terre assai lontane e uccisioni violente di sangue a rivoli sui selciati firmati Camorra&DitteAssociate che però altri ammazzano in maniera diversa.

    E nonostante non abbia mai pronunciato Quinci, al posto del naso, effettivamente parlando, c’ho una melanzana di quelle nere e lunghe che non si possono confondere con una banana o un mirollo che i mirolli son tremendi nella loro mirollità leopardiana e leopardesca. Che a me una parola che mi piace un sacco è ‘o liupardo che non sarebbe tanto una parola ma un nome di animale leopardato bellissimo con quegli occhi felini e quel muoversi felpato che poi diventa di una felpa mortale per la cacciagione. Che d’o scartellatiello leopardi non si può dire che fosse bello come un liupardo che le donne di lui stavano alla larga come uno che non si lavava che lui invece aveva una bella casa piene di cose per lavarsi, radersi e profumarsi. Che le donne son capaci di scoparsi una classe intera, mentre leo nessuno se lo fila, nemmeno a pagare, eccheccazo. Che io quando in classe leggemmo A Silvia ci sono rimasto secco. Ero così bene informato su A Silvia che per fare una bella figura una volta sono andato da Patrizia di cui ero cotto e c’ho detto Tiè, ‘sta poesia l’aggio scritta pe’ tte. Ma io quello che ci volevo dire a Patrizia era che io la prima volta che ascoltai il maestro che leggeva una poesia io non sentivo le parole ma ‘na musica. Mi presi pure a schiaffi e a pugni in faccia per verificare che non dormivo nè sognavo,invece contuniai a sentire la musica finchè il maestro non smise.
    Per me è sono sempre dei misteri le parole che divetano musica senza l’accompgnamento di un complesso o di un orchestra; la bellezza d’o liuopardo in quanto animale carnivoro felpato di amor filiale; la sofferenza scartellatesca del sentire e poetare di leopardi; e, la bellezza stratosferica dei cristalli in A Silvia che era bellissima pure se in realtà era una racchia dal culo grasso. A nonna ci davo i baci e Nel territorio della demenza a nonna ci davo i baci, e lei sorrideva bambina senza denti.

  3. maia

    è che magari pensano tu stia parlando di personaggi del mondo della musica musica o di vecchi telefilm noiosissimi e non capiscono…

  4. spuzza

    “Quinci” però ha un suono sgradevole !

  5. Paolodeck

    Quinci,grande patologo, ma si portava a casa certi cadaveri !

  6. Alessandro

    diccelo a Quinci Jones!

  7. La Cosa

    Lo sapevo che ad andar per cimiteri poi su Quinci il patologo ci arrivavo in ritardo!!!!

  8. kutavness

    A me fa solo venire in mente Quincinetto, paese dopo Ivrea la cui attrazione maggiore è l’uscita autostradale.

  9. il matto

    Ti guardano inorriditi o affascianti? Dipende da com’è il tuo naso, se è meglio o no del cetriolo.

  10. Il Fulmicotonato

    uhm…io uso abitualmente quinci e quindi per esprimermi quando sono dal verduriere a comprare i cetrioli. QUINCI il verduriere,mentre mi serve, guarda i cetrioli come se fossero il mio naso e QUINDI mi fa sconti non sapendo più che pesci pigliare. D’altra parte è un verduriere, mica un pescivendolo!

  11. johnny says

    ma io sottoscrivo, e magari con un po’ di pazienza mi metto pure a sovrascrivere. a me non pare poi così sgradevole.

  12. postoristoro

    se ti troverai a passare per recanati e ad affacciarti dalla balconata delle mura o dai giardini del colle dell’infinito, potrai percepire la spazialità fantastica ed immensa di quel quinci – quindi:
    lingua mortal non dice quel ch’io sentiva in seno.
    ciao

  13. sarmizegetusa

    L’omino verde è meraviglioso. Mi ha reso gioiosa più che la giornata, direi almeno la settimana ^__^

  14. uber

    Personalmente preferisco l’otto, è orecchiabile e rotondo, ma in questo caso è fuori tema e non significa nulla, sempre che si escluda il gioco, il gioco de l’otto.

  15. isterika

    a certi post va portato rispetto. si commenta in silenzio o a voce bassissima, tutta sta cagnara non era il caso, ma tant’è

  16. Ale

    ce ne sono tanti di termini stupendi caduti in disuso

  17. andrea poulain

    prima volta sul tuo blog.anche a me capita di asscociare parole a fatti ed avvenimenti particolari.
    poi li ricordo solo per qeui motivi perchè magari non li sento usare da nessuno..

  18. Terri

    Non scherziamo su Leopardi. E sentite, a proposito di “quinci e quindi” come traduceva l’Odissea, cap. VII, il grande Ippolito Pindemonte:
    “Eranvi sedie quinci e quindi affisse, con fini pepli sovrapposti, lunga delle donne di Scheria opra solerte.”

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