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Discorso molto breve sui cani e sulla letteratura

Il mio cane (ho un cane, si chiama Boris), dopo che ha fatto la pipì contro un albero, o contro un palo, si allontana un attimo, poi torna sui suoi passi, va a annusare la sua pipì, è interessatissimo, a vederlo sembra un autore che legge un libro, dice porca miseria come è ben fatto questo libro, come è bello, che genio questo autore qua, e poi si accorge che l’ha scritto lui.

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  1. il cane ha l’olfatto superdotato. dall’odore dell’urina capisce il suo stato di salute. noi umani dobbiamo farla analizzare dalla asl e pagare il tichet.

  2. Al mio cane (ho un cane, si chiama Amélie) piace annusare le cacche degli altri cani. La posso considerare al pari di un critico letterario?

  3. Amelie era in ballo come possibile nome per il mio cane.
    poi non l’ho chiamata così.
    Lai mangia le cacche dei gatti.
    e con un’ingordigia che, cazzo, neanche quando le lascio gli avanzi della bistecca.

    Zio Bonino, bentornato.