un blog che parla di niente

Come fuori

Stamattina, ho guardato fuori. Ho guardato fuori e ho visto che c’erano due metri di neve. Ho subito richiuso la finestra e son tornato a dormire. Solo che appena ho appoggiato la testa sul cuscino mi son ricordato che avevo un appuntamento con il mio libraio di fiducia, allora ho pensato che potevo scavare una galleria sotto la neve. La pala era in soffitta, son salito su in soffitta a prenderla, ma quando son stato su, mi son accorto che davanti alla pala, era un po’ che non la usavo, davanti alla pala c’era un baule. Quel baule. Oddio, quel baule, mi son detto. L’ultima volta che l’ho aperto c’era la neve, come oggi. Son passati degli anni, dall’ultima volta che l’ho aperto, e mi son ricordato di quando l’ho aperto, e dentro c’era la neve, dentro il baule c’era la neve, come fuori, e all’improvviso mi è venuta voglia di aprirlo di nuovo, per vedere se c’era ancora, dentro, la neve, come fuori, quindi son ridisceso giù di corsa, ho aperto il cassetto della cucina, quello dove ci sta la roba che non sai dove mettere, lo spago, le mollette, lo scotch, le pinze, e in fondo al cassetto c’era la chiave, la chiave del baule. Son risalito, con la chiave, girava a fatica, e io smaniavo dalla voglia di sapere se dentro il baule c’era ancora la neve, come fuori. Poi, ha fatto uno scatto, e l’ho aperto.
Si era sciolta.

(questo post è derivato da un esperimento collettivo autogenerato, che trovate qui. loro hanno continuato, e io li ringrazio tutti)

12 Comments

  1. elena

    Tempo stasera e abbiam scritto un libro (e perso il lavoro).

  2. metro

    ricorda giochi di gioventù, carino, surreale. ce n’è una vaga impronta anche nel nostro blogghe in fondo

  3. videogioco

    speriamo allora che scrivere libri diventi il nostro prossimo lavoro.

  4. Ale

    già..proprio bella 🙂

  5. essere disgustoso*

    un bauletto dove corri a vedere se è rimasta ancora un po’ di neve? fa molto irvine welsh.

  6. B

    Il tuo libraio di fiducia, quando ha visto che fuori c’erano due metri di neve ha pensato Meno male che posso rimandare l’appuntamento con quello là e se n’è tornato a dormire. Solo che, appoggiata la testa da libraio sul cuscino, si é ricordato che neve o non neve tu saresti andato da lui comunque, anche scavando un tunnel. E allora ha cercato nel cassetto da libraio: lo spago per fare la miccia (che io uno spago nel cassetto della cucina non ce l’ho mai avuto e adesso che qualcuno ce l’ha ho pensato che piacerebbe anche a me), dei fiammiferi eccetera. E si é minato: ha minato la sua dimora e la sua libreria che è annessa alla sua dimora. Così, ha detto, se arriva quello là con la pala saltiamo per aria, una buona volta, che sono stufo di ordinare delle robe per lui. Perchè nelle storie vere tutti i personaggi poi ce l’hanno una vita, mica solo il protagonista. E allora magari la storia del libraio ti lascia dell’amaro in giro e della riflessione in sè ed è moooolto più romantica di quella di un rompilibrai che scopre dell’acqua dentro un baule da pirata. Che erano i resti di un naufragio, mica di una nevicata (rima).

  7. cappellaio

    non tutta la neve vien per nuocere. w stark

  8. Tom

    bello questo, bello l’esperimento

  9. ella

    Chissà perchè piccoli racconti come questo, che poi non è neanche un racconto: è un post, che in verità non dicono molto, raccontano poco più che il nulla, chissà perchè sembrano sfiorare l’essenza stessa della vita e sono belli e ci piacciono, ci piacciono molto e sono così reali…

  10. Alessandro

    B.: il mio libraio di fiducia l’ho visto stamattina, era abbastanza scazzato, non so perché. Magari si era minato, e io non sono andato. Non lo so. Però era scazzato.

    ella: non lo so neanch’io. questo mi piaceva per il processo produttivo, con questo crowdsourcing postfordista volontaristico che fa così due punto zero, non lo so. Alla fine, ci piacciono queste cose qua. (A me, almeno, sì.)

  11. B

    Alessandro, forse Il tuo libraio di fiducia appariva in tal guisa perchè, dopo l’esperimento crocelinguale di stamane (bello, non l’ho detto ma lo dico adesso), che a lui gli tocca studiarselo tutto per stare in pari, già teme per il suo futuro. Dove troverà libercoli inframmezzati di pagine bianche, “in fieri”, per così dire? Libri che si scrivono nel mentre che uno li compra e prima di pagare, se il finale non gli sta piacendo, cambia idea e non lo compra più? Io non so cucinare, ma dicono che i bravi cuochi sanno improvvisare prelibatezze partendo da ciò che la dispensa offre. Non inventano: fanno fruttare ciò che c’è già. Tu sai cucinare, Alessandro? Metti gli ingredienti sull’asterisco arancione con la faccina baffuta, e vediamo che succede. No eh?

  12. confinidiversi

    pensavo ci fosse il natale, nel baule. Ma non avevo capito.
    Ero rimasto al post sotto l’albero.
    😉

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