Dicevo, che l’altra sera, a pezzi, ho visto la partita dell’Italia. Da solo non l’avrei mai guardata, ma c’era chi la voleva vedere, allora uno sta lì, col computer a scaldare le gambine, con un occhio guarda il computer, con l’altro guarda la partita, soltanto quando si sente che il commentatore diventa concitato e si capisce che sta succedendo qualcosa.
Mi son accorto di una cosa.
Ho sentito più volte il commentatore che diceva
(i nomi dei giocatori, son messi a caso, io non li so)
Cannavaro passa a Zambrotta, e da questi a Pirlo.
Io credo che questo mondo dei commentatori del calcio sia un mondo ben strano, dove uno, parlando, può dire questi, senza essere passibile d’assassinio immediato.
Però, se qualcuno vuol farsi avanti, ecco, qui si sarà riconoscenti.
***
Nei commenti, Aioros mi fa notare la locuzione spalti gremiti. Che due parole strane, tutte e due insieme.
Technorati Tags: mondiali, commentatori
potresti sottoporre a tuti un questionario per saperlo
vorrei fare coming out: anche io nel parlato dico questi, alla maniera dei commentatori di calcio.
e non sono mai stata minacciata di morte.
ma questi chi? mettere un link e farci capire chi, questi
Io trovo pazzesco “spalti gremiti” invece. Son due parole introvabili.
flounder, se mai ci incontriamo ricordati di questo post 😉
werter, non credo di aver capito bene bene 🙂
All’inizio avevo anch’io istinti omicidi a sentirla dire, ma in fondo è un fenomeno che va protetto, sono locuzioni in via di estinzione.
aioros, “spalti gremiti” è eccezionale!!!!
Fin qui, essendo questi commentatori sportivi, tutto regolare, per dire. Mi ha meravigliato di più sentire la parola “profuso” in bocca a Del Piero. Detta a proposito, poi, ha dell’incredibile.
Sono folkloristici, i commentatori sportivi, devi ammetterlo! 😀
E comunque è stata un’azione di “pregevole fattura”…
Anche molto molto grave era che “Lahm” lo pronunciarano sempre “Lamm”.
(“zoppo” e “agnello” sono due cose diverse)
La mia prima partita dopo 4 anni (o erano otto, non mi ricordo, s’andava a rigori).
Ultimamente nel mio giro imperversa il tormentone Caressiano, applicabile praticamente a qualsiasi circostanza:
– Numero!
(…)
– Non va.