“Questo romanzo è stupido. C’è un protagonista stupido che compie azioni stupide, un antagonista stupido, delle ambientazioni stupide, e anche il dipanarsi della trama è abbastanza stupido. I personaggi hanno nomi stupidi che sembrano tratti da Diabolik, il narratore ogni tanto sembra stupido anche lui. Cos’altro dire di questo romanzo, se non che è talmente stupido da far apparire stupidi anche i caratteri con cui è stampato, che è talmente stupido che sembra stupida anche la carta su cui è stampato. E il recensore, a recensire questo libro, si sente poco intelligente anche lui.”
Giacomo Preston
Se viene 9,90 lo compro.
ecco, io quasi quasi lo comprerei, un romanzo così.
Che son sicura non tradirebbe le aspettative!
Ce l’ho, ce l’ho… è “La solitudine dei numeri primi”…
Tramite conoscenti una volta ho fatto leggere una mia commedia ad un attore affermato. Quando l’ho chiamato, mi ha quasi aggredito: “Ci sono dei personaggi del cazzo, situazioni del cazzo, è una storia del cazzo! Non se la prenda.” Anche lui nel frattempo era diventato un po’ del cazzo.
anch’io, cq… anch’io… me l’avevano consigliato in tanti…
MI hai fatto venire in mente questo https://diludovico.it/eiochemipensavo/2009/10/12/sono-una-persona-orribile-10/
Io, magari non sono normale o perché tendo a rimuovere le cose brutte, non riesco a ricordare di aver letto neppure un libro del cazzo e (@Notizie del futuro) ho accuratamente evitato “La solitudine dei numeri primi”.
Romanzi così sono un toccasana per l’autostima: ci si sente così intelligenti
Io non ho mai letto un romanzo intelligente in vita mia, intelligente è una cosa che… io non lo so ecco, cos’è?
Comunque, io ci ho fatto tante bozze, che proprio mi sono impegnata, in questo mio primo romanzo, d’esordio e di formazione: ecco il mio tentativo di costruzione di un romanzo a partire dalla recensione.
Questo è un romanzo “in fieri” (cosa c’è di più stupido e inutile di leggere un romanzo che va avanti e indietro a vanvera e che è senza una fine?). Il protagonista è uno che scappa, scappa tutto il giorno correndo con un coso sotto il braccio, corre via da se stesso assicuratore, professione notoriamente, beh ecco… L’antagonista è uno coi capelli lunghi fino alle anche, devoto alla penna-calamaio, che usa l’abaco per contare il tempo che gli resta, dopo che è andato in giro a regalarlo a destra e sinistra. E’ ambientato a Cuneo, città che diciamo… sorge su una terrazza alluvionale: una città fatta con una pozzanghera ecco… La trama si dipana con una serie di orribilezze, tipo i Misteri di Cuneo, torbidissimi. I personaggi hanno nomi come cq, cica, cacioman… Il narratore ogni tanto fa delle foto al supermercato e si crede che piacciano a tutti, e anche va in giro ad asciugare la gente, che al limite fa anche senza. Si stampa su qualsiasi carattere, su qualsiasi carta, o anche no. Il recensore è uno che interviene a dei convegni sul Nulla, e nessuno lo paga per recensire questo libro, il recensore lavora agratis. E quindi, siccome che il recensore è uno caritatevole, dopo dirà che questo mio romanzo fa disseppellire le risate.
E comunque, ci sarà pure uno che gli piacerà leggere questo romanzo in tutto il Creato, insomma, almeno uno. Che con me fanno due.
Applausi per B.
io aspetto che esce il film
@B: questo tuo romanzo parla di Cuneo e cita anche me. Io lo adorerei a prescindere. Non son mai stata protagonista di un romanzo e anche se fossi un personaggio stupido che fa cose stupide, ecco comunque parla anche di me. Me ne bullerei fino alla morte!
condivido Cica, bravo B.
una cuneese fuera di esserlo.
scusate l’errore, sono fiera, molto fiera di essere di cuneo.
Mi domando.. l’autore di un libro così sa anche leggere?
sai la cosa veramente stupida? cercare su google giacomo preston 😀 hihihi 😀