che poi una volta mi ricordo che una volta si stava giocando a risico e allora io tenevo i carrarmatini neri che sono i più belli e però stavo pure perdendo e allora mi dicevo com’è possibile come cazzo è possibile che ho così pochi carrarmatini e insomma infatti ne vedo uno sotto il comò che non faceva mica la guerra, ah cazzo ecco dov’era finito allora niente lo raccolgo e insomma sai, non era mica un carrarmatino era una schifezza morta rinsecchita ma poi alla fine ho vinto la partita eh, per abbandono
grazie per la citazione!
allora approfitto per precisare che quella cosa con la carta igienica io non l’ho mai fatta, me l’ha raccontata una che conosco, una che non te l’aspetteresti, e non ti dico che combina con i rospi quella, e comunque, per il resto, è una personcina d’oro.
see, dicon tutti così. anch’io, quando scrivo cose che mi vergogno d’aver fatto, le attribuisco a qualcun altro 🙂
beh… l’importante è vincere!
perchè non riesco a commentare l’ultimo post?
non ne ho idea. ho provato, ed è commentabile come gli altri… 🙂
di questi ricordi d’infazia tengo le lacrime e gli odori e le paure e le ansie il mare laggiù che volevo tanto vedere che lui stava a pochi chilometri il mare all’interno di questi vicoli nel buio umido risuonavano le onde e la nafta delle e navi e gli occhi e le carezze tu quando vieni a darmi i baci mentre mi lavi le mani i piedi e la faccia a pettinarmi con il pettine stretto che questi denti mi grattavano le crosticine oh uguale al dolore i miei ricordi nel cuore che me li tengo più cari dei volti che partorisco con i segni e le linee che ricordo. si, preferisco il rischio dei ricordi a sfamare l’anima, ancora timida.